giovedì 26 novembre 2020

Terza e ultima parte del diario del peperone

Dopo poco più di un mese eccomi di nuovo qua per testimoniare la quasi maturazione fuori stagione del peperone e la lenta crescita dei fratelli che però non credo giungeranno a maturazione anche se sono in casa al calduccio però manca il sole che arriva solo per un paio di ore nel pomeriggio e neanche diretto.



Con queste ultime foto vi saluto e chiudo il diario del peperone 😋😃






venerdì 16 ottobre 2020

Il diario del peperone seconda parte

 Il mio bellissimo peperone continua a crescere nonostante la temperatura sia scesa di parecchio.

Il giorno 8 ottobre era così:


Il 12 ottobre è cresciuto ancora un pochino e mi sono accorta che vicino c'era un altro neonato



16 ottobre, la macchia rossa è solo un riflesso


Anche il piccolino sta crescendo



martedì 29 settembre 2020

Diario di una pianta di peperoni

A giugno inoltrato ho acquistato dei peperoni naturali, cioè coltivati senza sostanze chimiche, provenienti da una azienda agricola siciliana.

Erano piccoli e non proprio belli da vedere ma buonissimi.
Pensando al fatto che fossero naturali ho tenuto i semini e una volta puliti li ho sparsi nei vari vasi che ho nel balcone anche se c'erano altre piante.

Quando neanche mi ricordavo più ho visto delle piantine che sbucavano qua e la nei vasi, al momento pensavo fosse semplice erba e stavo per toglierle ma poi mi sono ricordata dei semi che avevo messo.

Da quel giorno li tenevo sotto osservazione per vedere se le piantine crescevano bene.

Quando sono diventate più robuste le ho trapiantate in vasi grandi e ho selezionate le più rigogliose.
Questo è successo a fine luglio.

Nonostante il gran caldo di agosto sono sopravvissute e hanno continuato ad irrobustirsi e a fogliare fino a che mi sono accorta che c'erano tanti boccioli.
Arriviamo in settembre e il primo fiore è sbocciato seguito dopo alcuni giorni anche da qualche altro ma solo su una pianta, le altre hanno ancora adesso solo i boccioli.


                Un giorno, vado a vedere e trovo la sorpresa, l'inizio dello sviluppo del peperone:

                          Ogni giorno lo tenevo d'occhio e dopo pochi giorni era già più cresciuto:

                                                             Oggi 29 settembre è così:


Non so se riuscirà a maturare perché la temperatura è calata di molto e non è l'ottimale per questo ortaggio estivo.

Lascio in sospeso per continuare il diario del peperone.

giovedì 13 agosto 2020

Fotomontaggio con Photoshop

 Visto e considerato che fuori non posso andare a causa della temperatura bollente mi sono dedicata a uno dei miei passatempi.
Era da un po' che non facevo più una fotocomposizione con Photoshop e ho dato una riguardata a dei tutorial per certi passaggi che credevo di non ricordare invece ho visto che me li ricordavo benissimo così ho cercato due foto che facessero al caso mio, avevo un'idea di ciò che avrei voluto come risultato finale.
La foto dello sfondo l'ho scattata nel 2018 in Sardegna su una bellissima spiaggia durante un magnifico tramonto 

La seconda foto l'ho scelta tra le tante foto di mia figlia che ho nominato come modella per un giorno e la pubblico con il suo consenso

Prima di unire le due foto ho migliorato un pochino l'aspetto e aggiustato le dimensioni in modo che si adattassero per lo scopo.

Usando i vari filtri di Photoshop ho fatto in modo di far corrispondere i colori in particolare proprio corrispondenza colore modificando anche il parametro di luminanza.

Fatto questo ho usato l'effetto sovrapponi e abbassato l'opacità in modo da ottenere la trasparenza.

Sono soddisfatta del risultato perché pensavo di avere la mente più arrugginita.

Con lo stesso procedimento di corrispondenza colore e di variazione opacità ho fatto due versioni.

Non so scegliere perché mi piacciono entrambe.




martedì 11 agosto 2020

Breve camminata

Stamattina presto c'era un po' di aria e il cielo piuttosto coperto quindi, dopo tanti giorni chiusa in casa a causa del caldo, mi sono decisa a uscire per una breve camminata giusto per muovere le gambe.

Lo scorso anno avevo comprato un cappello che dovrebbe tenere la testa fresca, l'esterno riflette i raggi del sole mentre l'interno è fatto per essere bagnato, sulle sue qualità ero molto dubbiosa perché questo sistema veniva descritto paragonando la funzione che fa il radiatore nell'automobile.
Io non ho sentito questo fresco, per me è come un normale cappello per ripararsi dal sole con l'unica differenza che questo lo si può bagnare e non si rovina.

Sono andata per la solita strada che porta prima tra le casa e poi tra i campi, qui ho raccolto le more, diciamo che ci sono andata per questo.
Purtroppo per il troppo secco sono rimaste piccole e un po' rinsecchite però ce ne sono moltissime che ancora devono maturare, speriamo che piova così almeno la prossima raccolta sarà migliore.

Ho scaricato nello smartphone una applicazione gratuita molto interessante, si chiama PlanetNet e serve a identificare qualsiasi tipo di pianta. 
Mi sono appassionata a questa cosa, ho fatto delle foto a delle piante che non conoscevo il nome e questa applicazione trova la pianta e da il nome, devo ancora provare le altre funzioni perché non mi sono ancora iscritta.
Grazie alla app posso mettere il nome alle piante delle foto:

Quercus robur ( Quercia)


Prunus spinosa (Prugnolo selvatico)

Sorbus domestica (Sorbo domestico)
I frutti sono chiamati comunemente sorbole

Humulus lupulus (Luppolo)
Luppolo in fiore

Quando sono arrivata al bivio, girando a destra si arriva in paese mentre girando a sinistra inizia la salita in mezzo ai campi, ho decisa per la terza opzione e cioè girarmi e fare ritorno a casa anche perché il caldo iniziava veramente a farsi sentire.

Arrivata a casa ero distrutta come se avessi macinato chissà quanti km, ho guardato il contapassi consapevole di aver camminato poco e difatti segnava km 3,6.
Purtroppo stare ferma per troppi giorni mi ha riportato indietro e appena farà meno caldo dovrò ricominciare poco alla volta e con tanta pazienza aumentando un poco la distanza ad ogni uscita.

Per adesso devo solo stare tranquilla e aspettare che passi questo caldo infernale.

domenica 26 luglio 2020

Estate

Come ogni anno anche questa estate mi sono fermata sia con i post che con i miei passatemi preferiti cioè camminare e fotografare.

Purtroppo per motivi di salute non posso andare al mare o a camminare sia per il sole che per il caldo, esco solo per necessità.

In questo periodo gli unici due passatempi sono il computer e la musica che ascolto sia dalla radio che dai miei dischi.

L'altro giorno mi sono messa ad ascoltare i vecchi 45 giri che ho e ho riscoperto canzoni che nemmeno ricordavo eppure il disco l'avevo comperato.

Da quando ero ragazzina fino a un po' di anni fa andavo tutti i giorni al mare, a volte finiva che mi prendevo la pioggia ma non mi importava tanto ero già bagnata dall'acqua del mare.
Da un po' di anni non posso più andarci per tutto il giorno ma solamente o al mattino presto o al pomeriggio tardi e stare giusto un paio d'ore però il problema è che non ho più l'automobile quindi dovrei andare con i mezzi pubblici e sarebbe più il tempo trascorso in bus che al mare quindi ho rinunciato.
Devo dire che mi manca molto sguazzare in acqua perché io non andavo per abbronzarmi ma per nuotare o anche solo per stare in acqua proprio come una balenottera visto la mia stazza.

Auguro buona estate a tutti e a ritrovarci appena farà più fresco.

venerdì 26 giugno 2020

Seconda parte della terza tappa della Via Flavia

25/06/2020

Bellissima giornata iniziata con un lungo viaggio in autobus per arrivare al punto di partenza a Sistiana e continuare a seguire le frecce gialle.
Giornata perfetta per camminare, un po' nuvoloso con un bel venticello e non troppo caldo.

Avevo percorso un pezzo del sentiero Rilke moltissimi anni fa e non me lo ricordavo così bello.

Peccato che in questo pezzo di tappa i chilometri erano pochi perché mi sentivo bene e avrei camminato ancora. ma avevo appuntamento con mia figlia al Villaggio del pescatore.

Partita da casa con il bus alle 7:55 e arrivata in centro ho dovuto aspettare quasi 20 minuti prima di salire in un altro bus per arrivare a destinazione.
Scesa dal bus alle 9:25, appena attraversata la strada ho visto le prime indicazioni del cammino.






Prima di entrare nel sentiero ho approfittato dell'area di sosta con il tavolo per fare merenda e partire bella carica.
Dalla alla piazzola da dove si comincia ho ammirato il panorama sul mare con il porticciolo di Grignano, il monumento e il pellegrino con le info dietro al suo zaino.






Lungo il percorso ci sono molti punti allestiti per ammirare il panorama che servivano come zone di avvistamento durante la prima e la seconda guerra mondiale e ci sono anche dei bunker in cui si può entrare.
Io ne ho visto uno solo ma ho letto che ce ne sono altri.


Si cammina quasi sempre con il mare a vista e il panorama è stupendo, sulla sinistra si vede la baia di Grignano con il suo porticciolo mentre sulla destra c'è la punta con il castello di Duino e più lontano se la giornata lo permette si vede tutta la lingua di terra di Grado.


Il paesaggio carsico è molto variegato, si passa dai sassi alla vegetazione che è formata da una moltitudine di piante.


Arrivata quasi alla fine del sentiero vedo il castello e subito scatto la foto.


Alla fine arrivo a Duino e continuandoo a seguire le frecce gialle alo attraverso tutto per finire in un altro sentiero.
Questo arriva sulla strada che scendendo porta al Villaggio del Pescatore mentre per chi continua basta attraversare la strada ed entrare nel sentiero che prosegue.
Io sono scesa perché al Villaggio ci abitano mia figlia e mio genero che mi aspettavano.
Ho pranzato con loro e nel pomeriggio mi hanno accompagnata a casa.
Fine della terza tappa.

Le foto del Villaggio del Pescatore le ho scattate in maggio del 2019






martedì 23 giugno 2020

Terza tappa del cammino della Via Flavia

22/06/2020

Inizio la terza tappa del cammino della Via Flavia da Miramare (Ts) per fermarmi poco prima di arrivare a Sistiana (Ts), totale circa 13 km, perché le mie forze non mi hanno permesso di andare oltre.
Come al solito quando vado in posti che non conosco è tutta un'avventura.
Per arrivare al punto di partenza sono andata via presto da casa perché dovevo prendere due autobus impiegando circa un'ora e mezza.
Arrivata a Grignano (Ts) volevo salire al parco di Miramare da un'entrata secondaria ma il cancello era chiuso ed erano le 8:25, ho guardato e non c'era nessun cartello a riguardo del covid e c'è solo il cartello con l'ora di apertura e chiusura: dalle 9 alle 19:30.
Ho aspettato fino alle 9:15 e visto che nessuno è venuto ad aprire ho ripreso il bus e sono salita fino al bivio dove c'è la strada per la stazione ferroviaria di Miramare, è li che si arriva passando dal parco.
Arrivata alla stazione ho visto la freccia gialla del cammino e mi sono rincuorata.
La stazione è stata voluta da Massimiliano d'Asburgo proprio per servire il Castello di Miramare ed è rimasta uguale.



Da qua si sale per una strada stretta e con pochissime macchine, dopo poco la salita si fa leggera e poco ripida, sulla sinistra tra la vegetazione si intravede sempre il mare.




Continuando sempre su questa strada si arriva alla fine dell'asfalto e inizia la sterrata ghiaiosa e la bella sorpresa è stata che c'è una fontanella funzionante e ho potuto riempire le mie due bottigliette che avevo già svuotato.


Questa strada ha il nome di un vino antico il Pucino che prende il nome dal castello del Pucino che era collocato sul Carso triestino con la coltivazione delle viti che davano questo vino.


Altro scorcio del panorama tra la vegetazione e un bellissimo cardo con insetti che si nutrono del polline.



Andando avanti vedo un po' all'interno un buco e non so se è l'entrata verticale di una grotta, sul carso ce ne sono tante, oppure qualcosa d'altro, non sono andata a vedere da vicino perché non mi fido imbranata come sono.


Ci sono tanti fiori spontanei ma i garofanini mi riportano all'infanzia quando andavo in bosco dietro casa a raccoglierli per portarli alla mia mamma.


Ovviamente non sarei io se non sbagliassi strada, ad un certo punto finisce la sterrata e inizia il sentiero, dopo un breve tratto c'è un bivio e io prendo dalla parte sbagliata e mi ritrovo prima in un bel bosco fresco e poi una discesa paurosa nella pietraia piena di sassi pericolanti, per fortuna è breve, arrivata in fondo indenne mi ritrovo in un punto da dove non si può continuare da nessuna parte.
Non mi resta che tornare indietro però quando sono arrivata nel bosco ho approfittato di una bella pietra e mi sono seduta a fare merenda così mi sono riposata prima di risalire la pietraia.
Arrivata in cima ho imboccato il sentiero giusto, il sentiero dei pescatori che da Aurisina porta fino al mare.
Una volta i pescatori tornavano dalla pesca e dovevano risalire questo lunghissimo sentiero con il pescato fino a casa, ad aspettarli c'erano le mogli che li aiutavano a portare il pescato.

Non ricordo se prima o dopo del bivio c'è una " jazera " si tratta di un buco profondo con le pareti ricoperte di sassi e serviva per conservare il ghiaccio.


Continuando per il sentiero si arriva alla vedetta Weiss e si continua a scendere.
Si passa su un ponticello che attraversa i binari e qui mi sono nuovamente persa il segnale.
Dovevo girare a destra sul sentiero invece ho continuato dritta e mi sono trovata davanti una lunga scalinata abbastanza ripida formata da rampe che vanno dai due ai cinque scalini che sono abbastanza malridotti e bisogna fare molta attenzione.
Finalmente arrivo alla fine e mi ritrovo sulla strada principale che porta proprio a Sistiana.
Per fortuna a lato della strada c'è la corsia per i pedoni divisa dalla strada con il guard-rail bello alto però il rumore del traffico è pazzesco.
Ho saputo dopo che prendendo il sentiero giusto mi sarei risparmiata quel tratto di strada.
Quando sono arrivata al belvedere non ho resistito a fare la foto della punta col castello di Duino.


Avevo percorso quasi 12 chilometri e non riuscivo più ad andare avanti, mi fermavo ogni quattro passi però dovevo arrivare a Sistiana dove c'è la fermata del bus che mi avrebbe riportata a Trieste.
Dopo circa un'altro chilometro vedo la fermata ma non quella che cercavo ma quella del pullman che va dall'aeroporto a Trieste però per poter salire bisogna avere il biglietto e io non l'avevo.
Il mio Angelo mi ha aiutata ancora una volta facendomi trovare un gentilissimo signore che aspettava anche lui il pullman e mi ha regalato il biglietto così sono tornata a casa.
Per finire in bellezza quando sono arrivata vicino a casa ho visto in un piccolo prato un fungo gigante, non ho resistito e l'ho fotografato.


Non so quando ripartirò da Sistiana per continuare la tappa perché con il caldo mi è molto difficile camminare.
Aspettate fiduciosi!

domenica 7 giugno 2020

Fine tappa

06/06/2020




Eccomi qua sana e salva dopo la lunga camminata tra ripide salite e altrettanto ripide discese, tra segnali del percorso persi di vista, tra chilometri in più per il motivo citata innanzi, tra il caldo estivo e tanto asfalto sono riuscita a portare a termine la prima tappa.

La natura e il panorama che ogni tanto si vedeva hanno fatto dimenticare tutti i disagi.
Purtroppo, un po' per colpa mia che sono imbranata e un po' che non potevo consultare la mappa che ho scaricato nel cellulare perché non c'era connessione, non ho visto i segnali dove c'era da prendere il sentiero, non una ma due volte, quindi ho camminato quasi tutto il percorso su asfalto allungando di qualche chilometro e la sera i piedi erano cotti a puntino.

Appena farà un po' più fresco voglio rifare questo tratto perché mi mancano i pezzi più belli.

Anche se il territorio attraversato dalla prima tappa dovrei conoscerlo bene in quanto fa parte della zona dove sono nata e cresciuta devo dire che non lo conoscevo per niente e mi sono veramente meravigliata delle bellezze che si possono vedere nei paesi o nel bosco.

Lungo la strada in pianura ci sono degli appezzamenti con orti più o meno grandi e proprio davanti a un orto c'è tipo area picnic con un tavolo e le panche in legno, non è zona recintata però è privato.
Dopo aver camminato già parecchi chilometri volevo riposare un po' ma non avevo trovato dove poi si apre questa visione e non ho resistito, tra l'altro era quasi mezzogiorno e cominciavo a sentire fame.
Come mi avvicino vedo un signore intento a lavorare in orto così lo chiamo e chiedo il permesso e lui molto gentile oltre che lasciarmi stare lì mi ha chiesto se gradivo dell'acqua o un caffè poi è tornato al suo lavoro e io ho pranzato all'ombra e al fresco che c'era un bel venticello.

Mi sono riposata una mezz'ora e sono ripartita.

Poco più avanti incontro una signora che sta parlando con un suo amico e mi chiede dove sto andando vedendomi con zaino e bastoncini e mi dice che anche a lei piace camminare, mi chiede poi se può fare un pezzo di strada con me e le dico di sì che ogni tanto è bello camminare in compagnia così va a prendere la borsa in macchina e partiamo.
Arrivate in cima al paese di Prebenico decide di tornare indietro.

Siccome i mezzi pubblici per tornare dove aveva la macchina non ce ne sono e il bus che la portava più vicino era appena dopo quasi un'ora ha preferito tornare indietro a piedi e io ho proseguito da sola.

Piano piano a passo di lumachina, ma tanto chi mi corre dietro?, sono arrivata a destinazione: Bagnoli della Rosandra fine prima tappa.


Mi siedo sotto la pensilina ad aspettare il bus che mi porterà verso casa, poi ne devo prendere un altro ma la strada non è lunga. Purtroppo con i mezzi pubblici bisogna sottostare agli orari e tra aspettare uno e aspettare l'altro ho perso circa quaranta minuti per 15 minuti di percorso tra uno e l'altro.

Come sempre ecco il video:



Della seconda tappa da Bagnoli della Rosandra a Miramare da me percorsa sempre divisa in due ho già pubblicato tempo fa il post con il video
 https://orchidea53.blogspot.com/2020/01/tappa-della-via-flavia.html

La prossima partirò da Miramare per arrivare non lo so ancora dove comunque la dividerò anche questa in due volte

giovedì 4 giugno 2020

Passo dopo passo

03/06/2020





Ho cominciato a camminare i primi chilometri della via Flavia che parte da Lazzaretto a Muggia in provincia di Trieste e arriva ad Aquileia.
Il percorso è suddiviso in cinque o sei tappe ma per le lumachine come me ce ne vogliono molte di più.

Sono partita a ridosso del confine con la Slovenia a Lazzaretto e dopo circa 7,5 km sono arrivata a Muggia dove ho preso il bus per tornare a casa.

Devo dire che per me è stata dura in particolare la salita su asfalto che porta alla Basilica di Muggia Vecchia, dovevo fermarmi spesso a riprendere fiato però ci sono riuscita e già questo per me è un bel traguardo.

Non sapevo ancora come proseguiva la strada per arrivare a Muggia.

Dopo una breve discesa si arriva alla bella chiesetta dedicata a San Sebastiano e da qui si scende per una lunga scalinata molto ripida, i gradini non sono tutti di seguito ma ogni due o tre c'è uno spazio dritto largo circa due passi corti.

Finita la scalinata credevo di essere arrivata in fondo invece no, dopo c'è un'altra discesa molto ripida non di asfalto ma fatta di sassi stretti e incastonati uno accanto all'altro, avevo paura di inciampare anche se non sono molto sporgenti.
Per fortuna sono arrivata in fondo senza problemi.

Tutta questa fatica però è stata ricompensata per il bel panorama che si apre ogni tanto sul mare e la bellissima vegetazione verdeggiante con il sommaco fiorito e così pure le ginestre.
Nei tratti di strada asfaltata si sente il profumo dei gelsomini che adornano le siepi delle case ed è molto intenso e piacevole.

Adesso esco un momento dal tema per chiarire una cosa.
Questo blog si chiama Passatempo e qualcuno potrebbe chiedersi perché questo nome se non faccio altro che postare delle mie camminate. Giusta osservazione, la spiegazione è semplice: quando cammino faccio foto e video di ciò che più mi colpisce quindi il primo passatempo è di sistemare le foto con Photoshop e scegliere le migliori.
Secondo passatempo è la musica perché devo trovare il brano che più mi piace da usare come accompagnamento nel video quindi ascoltarne diversi.
Altro passatempo è la creazione del video assemblando tutto il materiale e siccome sono una neofita per fare un video di due minuti ci impiego quattro ore.
Tutte queste cose hanno fatto sì che scegliessi questo nome per il blog.

Dopo questa lunga tiritera passo al video che è meglio.






domenica 31 maggio 2020

Più chilometri e più salita

29/05/2020




Partita da casa un po' prima del solito perché volevo allungare i chilometri ma sempre con l'opzione di tornare indietro se vedevo che non ce la facevo.

Il primo tratto è sempre lo stesso per raggiungere la ciclopedonale Giordano Cottur che ogni volta mi regala qualcosa di diverso.

Ho visto un capriolo che era entrato in un piccolo vigneto recintato con il cancello aperto,
il capriolo era molto impaurito e quando mi ha vista tentava di uscire ma trovava la rete,
me ne sono andata via alla svelta per non spaventarlo di più con la speranza che sia riuscito a trovare il cancello da cui era entrato.

Durante la salita che passa tra i muretti che delimitano i campi ho fatto scorta di buonissime ciliege, c'è un alberello con dei rami bassi che escono dalla recinzione e non ho resistito quando le ho viste belle rosse, sembrava che mi stessero chiamando.

Una volta arrivata sulla ciclopedonale ho preso la direzione verso Draga Sant'Elia, passate le due gallerie si giunge al casello Gabrio Modugno, qua mi sono fermata a tirare fiato e far riposare i piedi che ultimamente mi danno qualche problema.

In questo punto c'è l'incrocio che girando a destra in discesa si arriva a Bottazzo, andando dritti si prosegue sulla ciclopedonale mentre girando a sinistra si sale verso Hervati e continuando si arriva a San Lorenzo.

Prima del paese c'è un sentiero molto corto che porta alla vedetta da cui si gode di un panorama stupendo sulla Val Rosandra e sul golfo di Trieste, Se il cielo è limpido si riesce a scorgere la lingua di terra di Grado.

Piano piano sono riuscita a salire, vi assicuro che la salita per arrivare alla vedetta è molto ripida, ad un certo punto volevo tornare indietro perché non ce la facevo più ma dopo qualche minuto di riposo sono ripartita e lenta come una lumachina sono arrivata alla meta tanto agognata.

Dopo pochi metri di sentiero spunta la vedetta e ho tirato un sospiro di sollievo, la prima cosa che ho fatto una volta raggiunta è stato tirare giù il mio fedele compagno zainetto e come seconda cosa togliere le scarpe e far riposare i piedi.

Ero tentata di sdraiarmi sulla bella panca ma avevo paura di non riuscire a rialzarmi perciò ho preferito restare seduta e riempire lo stomaco con un bel pezzo di empanada che ho portato per il mio pranzo.

Dopo una mezz'ora di riposo sono ripartita, per il ritorno ho fatto la strada più corta che scende direttamente senza passare per Hervati che si risparmia un bel po' di strada.

Come sempre a completare il tutto c'è il video:


mercoledì 27 maggio 2020

Altra camminata altro video

26/05/2020



Mi alzo verso le 8 e subito vedo dalle fessure della tapparella che fuori c'è il sole perciò vado a far colazione e mentre aspetto che l'infuso sia pronto preparo il mio fedele compagno zainetto con una bella scorta di acqua, la merenda e il pranzo.

Finita la colazione mi preparo e verso le 9 parto da casa con Bagnoli della Rosandra come primo punto di arrivo.

Dopo circa un'ora sono in piazza e vado in farmacia a comprare un repellente per zecche e zanzare ma più che altro mi interessava l'anti zecche.
Fatto l'acquisto mi rimetto in cammino e segue le frecce gialle del cammino della via Flavia fino all'uscita sulla strada provinciale.

Invece di proseguire seguendo le frecce giro a destra ed entro nel paese di Sant'Antonio in Bosco attraversando tutto il paese continuo verso Moccò.

Dopo tanto asfalto finalmente arriva il breve sentiero che finisce alla vedetta di Moccò, questa era la meta per oggi.

Subito dopo il mio arrivo ho visto avanzare dei nuvoloni poco rassicuranti però il sole cercava di resistere e io noncurante del tempo meteorologico mi sono seduta tranquilla sulla panca e ho pranzato.

Mi sono riposata e rilassata ai dolci suoni della natura senza disturbo dei rumori cittadini.

Quando le nuvole hanno preso il sopravvento sul sole ho ripreso il mio fedele compagno zainetto e via sulla strada del ritorno.

Verso le 14:30 sono casa dopo poco più di 9 chilometri in totale dei quali la metà in salita a tratti molto ripida, devo dire che sto recuperando bene e anche se ho ancora il fiato corto nelle salite mi bastano un paio di minuti di stop per riprendermi.
Un'altro aspetto positivo è che una volta a casa mi basta il tempo di fare la doccia e una mezz'ora di riposo per smaltire la fatica.

Visto i progressi devo solo non lasciarmi prendere dalla pigrizia e continuare con i cammini il più possibile per migliorare sempre di più.

Alla fine di tutto per completare questa bella giornata ho assemblato le foto in un video.


Al prossimo cammino che se il tempo regge sarà molto presto.