lunedì 23 luglio 2018

Tappe 40-41-42-43-44

06/05/2018
Da Portomarin a Airexe

Iniziato a camminare tra la nebbia abbastanza fresco, continuando a salire sempre più in alto la nebbia scompare e mi trovo sotto il sole caldo.
Il panorama molto vario è molto bello a parte un pezzo che si passa molto vicino alla strada ma per fortuna ci sono i pini a dividere la corsia pellegrina dall'asfalto.
C'è tanta natura intorno da osservare, il bosco che sta tentando di rinascere dopo l'incendio devastante della scorsa estate, i tanti fiori colorati, poi gli animali sia domestici che selvatici, le farfalle e tanto altro però, c'è sempre un però, c'è da dire che a rovinare tutto è sempre l'essere umano.
Da Sarria si sono aggiunte tante persone sul cammino e sono quelli che percorrono gli ultimi 100 km che sono il minimo consentito per aver diritto alla Compostela che attesta il percorso fatto ma questo non è niente in confronto a tutti i viaggi organizzati che portano i turigrini con i pulmini e li lasciano nei posti prestabiliti dove ci sono bar-ristoranti-albergue convenzionati, qui si fanno timbrare la credenziale poi camminano un paio di chilometri fino all'albergue prenotato e questo mi fa rabbia perché in questo modo prendono il posto di chi i chilometri li ha veramente sotto le scarpe, è successo più di una volta di volermi fermare ma di non poterlo fare perché tutto pieno e ho dovuto allungare anche di diversi chilometri prima di trovare posto. Io non ho mai prenotato ma c'è chi lo fa regolarmente proprio per evitare questo. Purtroppo anche il Cammino è diventato un business sia con le attività commerciali tipo souvenirs, bar, ristoranti, alberguee sopratutto il trasporto zaini dall'inizio tappa alla fine nell'albergue scelto dal pellegrino, anche questo fa sì che automaticamente quel pellegrino ha il letto prenotato quindi oltre ai turigrini si sommano anch equesti perciò di posti liberi ne restano ben pochi. Questo servizio lo posso anche accettare se durante il cammino una persona si fa male oppure gli viene qualche dolore che gli impedisce per qualche tappa di portare lo zaino in spalla ma quelli che lo fanno solo per non faticare non li calcolo pellegrini.
Basta con le polemiche e andiamo avanti con il mio cammino e con lo zaino in spalla.
Mi trovo molto bene a camminare con Elver perché se abbiamo voglia di chiaccherare lo facciamo altrimenti ognuno segue i suoi pensieri senza disturbare, anche il nostro andare si è adeguato perché io sono lenta di mio e lui ha problemi ai talloni quindi va più piano del suo normale.
Arrivati ad Airexe siamo andati all'albergue de peregrinos de la Xunta de Galicia, è molto carino e accogliente, non è molto grande e si sta bene. Vicino c'è un bar dove si può anche mangiare e si può stare fuori in mezzzo alla natura senza confusione di nessun genere.

Toxibo-Horreo

Bosco bruciato

Panorama

Freccia di sassi e pigne

Castromajor-Iglesia de Santa Maria

Crucero de Lameiros del 1670
E' a doppia faccia. Madonna con bambino e alla base gli arnesi della passione di Cristo

Crucero de Lameiros
L'altra faccia con il Cristo in croce

Fiorellini

07/05/2018
Da Airexe a Melide

Anche oggi bella tappa sempre in compagnia di Elver.
Percorso di saliscendi non troppo ripidi e alternanza tra asfalto, sentieri e piste forestali. Ciò che mi affascina di più sono i ponti romani e le piccole chiese antiche, quelle poche volte che le ho trovate aperte sono entrata perché mi piace la semplicità e l'ambiente che trovo molto accogliente nel suo piccolo.
Passando per i paesi si possono ancora trovare abitazioni antiche restaurate e trasformate in accoglienze per pellegrini, anche queste mi piacciono molto perché mi fanno tornare indietro nel tempo alla mia infanzia di quando abitavo in campagna in una vecchia casa molto simile a quelle che ho visto lungo il cammino.
A Melide non si può non andare da Ezequiel a gustarsi il pulpo e visto che eravamo là ci siamo fermati all'albergue da Ezequiel che si trova proprio nella stradina appena girato l'angolo di dove c'è la pulperia.
Bell'albergue, dotato di tutto il necessario anche se c'è ancora qualcosa da sistemare in quanto è aperto da non molto tempo.
Per il resto lascio parlare le fotografie.

Os Chacotes-Fuente del pellegrino

Palas de Rei-Pellegrini danzanti

Palas de Rei-Madonna del Perpetuo Soccorso-Patrona di Palas de Rei 

Palas de Rei-Fonte con statua di San Giacomo

Ponte medievale sul Rio Seco dopo Laboreiro

San Xoàn di Furelos-Ponte medievale sul RioFurelos

San Xoàn di Furelos-Ponte medievale sul RioFurelos

Melide-Chiesa romanica de Santa Maria


Melide-Pulperia Ezequiel
Che bontà!


08/05/2018
Da Melide a Arzúa

Anche questa tappa molto varia, alternanza di asfalto e sterrato con i soliti saliscendi e l'ultimo pezzo fino ad Arzúa su sterrato rettilineo però a lato della strada con un siepe bassa a dividere la corsia pedonale dalla strada statale.
Mi piace molto quando si passa in mezzo agli eucalipti con quel profumo balsamico che penetra ad ogni inspirazione.
Non sapevo, e solo facendo una ricerca l'ho scoperto, che l'eucalipto è una pianta infestante che cresce molto velocemente, in certi punti del bosco ho visto che sono stati tagliati e c'erano già altri che crescevano. Ho anche letto che il loro legno viene usato per diversi utilizzi sia per rifiniture di case sia per mobili o altri oggetti in legno.
Devo tornare a qualche tappa indietro, non ricordo esattamente quando ma camminando su un sentiero ho sentito un pellegrino cantare a tempo di marcia la canzone dei Beatles Yellow submarine però in spagnolo e camminava a tempo, non ho resistito e mi sono messa a canticchiare e lui girandosi si è messo a ridere e ci siamo presentati. Francisco è il suo nome, 74 anni e non so quanti cammini già fatti, l'ultimo che ha fatto è stato questo però in bici e adesso lo ripercorre a piedi, abbiamo camminato insieme per tanti chilometri poi io mi sono fermata e lui no, il giorno dopo ci eravamo ritrovati proprio all'inizio tappa e solo per poco, dopo ci siamo persi di vista.
Durante questa tappa l'ho incontrato sul percorso e ci siamo salutati con la sua solita marcetta e giù a ridere. Poi io ho continuato con Elver a passo lento come sempre mentre Francisco con il suo passo è andato avanti come un treno.
Ci siamo fermati all'albergue Don Quijote, molto bello, ben tenuto, fornito di tutto e con una bella terrazza grande in parte coperta per stendere i panni, ottima l'accoglienza.

Arzúa-Mini horreo per il pane e il giornale

Lavatoio e abbeveratoio dopo Melide

Elver sul passaggio del Rio Catasol

Salamandra

8-Boente-Chiesa di Santiago

Fonte lungo il sentiero nel bosco

Ribadiso da Baixo-Pnte medievale sul rio Iso

Arzúa-Ayuntamiento (municipio)

09/05/2018
Da Arzúa a Pedrouzo

Sono sempre più vicina a Santiago, questa è la penultima tappa e domani si arriva alla fine della parte più importante del cammino per poi proseguire ma questo lo vedremo dopo.
Come gli altri giorni camminiamo tra eucalipti, pochi paesetti e tanti saliscendi però il tutto molto piacevole un po' per la compagnia di Elver che mi distrae, un po' per il passaggio tra gli eucalipti che mi affascina sempre e un po' perché ormai le gambe sono abituate a macinare chilometri.
Durante la tappa ho rivisto il madrileno che con un sorriso da un'orecchio all'altro mi ha salutata col suo "ciao mama" ed era in compagnia dei due tedeschi di cui uno mi ha salutata col suo "bongiorno madam", è bello rivedere i pellegrini con cui si ha fatto conoscenza magari anche solo per poco tempo.
Quello che mi piace molto è anche il saluto e l'augurio di buen camino che si rivolgono quasi tutti i pellegrini quando si sorpassano, anche i bicigrini salutano solo che il tempo di rispondere già non sentono più il saluto che sono lontani.
Ce ne sarebbero di aneddoti da raccontare su "pellegrini" che per me non lo sono affatto ma è meglio non polemizzare.
Il tallone di Elver non gli fa più tanto male ma per non sforzarlo continua ad andare al mio passo di bracchiolina anche perché a dire il vero lui ha molti più giorni di me quindi se la prende comoda.
Alloggiati all'albergue Porta de Santiago. Anche per questa struttura posso solo parlarne bene, bello l'albergue, bene l'accoglienza e tutti i servizi funzionanti sopratutto pulizia e igiene.

 Horreo-Altro tipo

Arzuà-Lugar de Preguntoño

Ortensie bianche

Salceda-Bar particolare

Salceda-Bar-Elver e la sottoscritta

Bosco di eucalipti
Notare in basso dei pellegrini e confrontarli con l'altezza degli alberi

Fuente Santa Irene

Pedrouzo

10/05/2018
Da Pedrouzo a Santiago de Compostela

Todo se comple!
Questa è la frase che si vede scritta spesso lungo questi ultimi chilometri, in effetti ultima tappa e tutto si completa. Mancano circa 22 km per chiudere anche questo cammino.
Mi sento dentro un conflitto tra felicità di avercela fatta e tristezza che tutto presto finirà. Elver non vede l'ora di tornare a casa mentre io vorrei ripartire ma non per tornare a casa ma per raggiungere qualche altro punto di partenza per continuare a camminare visto e considerato che di cammini ce ne sono tanti e c'è solo l'imbarazzo della scelta.
In questa tappa si cammina abbastanza su asfalto ma anche tra gli ultimi eucalipti. Si cammina a fianco della recinzione dell'aeroporto di Lavacolla per poi salire sul Monte do Gozo dove c'è il monumento commemorativo della visita del papa Giovanni Paolo II.
Da qui si scende e tra strade e stradine si entra nella periferia di Santiago, ormai c'è solo asfalto e traffico fino ad arrivare all'albergue Roots & Boots abbastanza vicino al centro storico.
Preso possesso del letto, fatto la doccia, cambiati e riposato un'oretta poi via impaziente verso la Plaza del Obradoiro.
Nel centro storico c'era la festa della musica celtica e in ogni slargo o piazzetta c'era qualche gruppo che suonava la musica tipica e in qualche caso c'erano anche i danzatori. Tra la gente del posto e i pellegrini che c'erano si faticava a passare ma ce l'abbiamo fatta magari spingendo ogni tanto per riuscire a passare visto che chiedere permesso non serviva.
Man mano che ci avvicinavamo al passaggio che porta in piazza sentivo salire il magone e le lacrime sempre più insistenti che volevano uscire. Come ho sentito il suono della cornamusa provenire dal sottopassaggio le lacrime hanno avuto la meglio. Non so se è l'atmosfera della piazza con tutti quei pellegrini stanchi distrutti ma felici oppure se è proprio la gioia di essere là che mi fa questo effetto.
Dopo aver fatto il giro in cattedrale ed abbracciato la statua di San Giacomo siamo andati all'officina del pellegrino a ritirare la compostela, ci siamo messi in fila per più di due ore e finalmente avevamo la nostra pergamena che dichiara il cammino fatto.
Tornati in piazza ho rivisto alcuni pellegrini incontrati durante le varie tappe ma l'incontro più bello è stato quello con Enrico, quello della seconda carbonara per capirci, mi chiama al cellulare e mi chiede dove sono, io gli spiego più o meno il punto della piazza e lui mi esorta ad alzare e muovere il tubo di cartone con dentro la compostela, alzo il braccio e muovo il tubo e subito mi sento abbracciare, era lui che mi aveva individuata. Stando al suo programma doveva già essere a casa invece si era fermato un po' di più perché nemmeno lui aveva voglia di tornare.
Dopo tutte queste emozioni siamo ritornati in albergue a cenare e presto a letto che domani si ricomincia a camminare in direzione Muxia sull'oceano.

Aeroporto di Lavacolla-Santiago

San Paio-Cappella di San Paio

Prima di Monte do GozoIglesia de San MArcos

Monte do Gozo-Monumento commemorativo in onore di papa Giovanni Paolo II

Quasi arrivata..ma ancora ce n'è di strada

Santiago de Compostela-Elver di spalle

Entrata in Plaza de Obradoiro

Santiago de Compostela-Plaza del Obradoiro-Cattedrale

Santiago de Compostela-Plaza del Obradoiro-Io davanti alla Cattedrale

Santiago de Compostela-Plaza del Obradoiro-Descanso de los peregrinos 

Davanti alla Cattedrale con Enrico

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