giovedì 5 luglio 2018

Tappe 22-23-24

18/04/2018
Da Boadilla del Camino a Villalcazar de Sirga

Tappa pianeggianta, Al mattino presto si stava bene poi iniziato il caldo con il sole cocente che mi ha scottato il collo e il viso nonostante il cappellino e maglietta a girocollo.
Nonostante il sole e il caldo è stata una tappa meno monotona anche se sono sempre nella meseta più precisamente la lunga meseta Castillana, dopo circa due chilometri il percorso costeggia il Canal de Castilla, un'opera gigantesca costruita attorno al 1800 che serviva sia per irrigare i campi sia per trasportare i cereali su zattere trainate da buoi. Per circa tre chilometri si cammina a fianco del canale fino ad arrivare alla chiusa in prossimità di Fromista. Questo pezzo mi è piaciuto molto forse perché amo stare vicino all'acqua.
Purtoppo come sempre ci sono i pro e i contro, bello camminare lungo il canale ma pieno di moscerini che si infilavano dappertutto al punto che ho dovuto togliermi gli occhiali perché si infilavano sotto alle lenti e mi andavano negli occhi inoltre ho rischiato l'insolazione perché usavo il cappellino a mo di ventaglio per scacciarli.
Finito il canale si continua sempre diritti su strada mista tra sterrato e asfalto fino alla fine della mia tappa.
A Villalcazar de Sirga mi sono fermata all'albergue Don Camin, mi sono trovata molto bene, ha un bel giuardino, si mangia bene e ha tutto ciò che serve.
Eravamo solo in tre in camera e stavamo molto bene poi è arrivata una coppia molto rumorosa e ci siamo molto infastiditi al punto che uno dei pellegrini ha chiesto loro di fare meno rumore e in particolare di abbassaree il tono della voce ma non è servito perché hanno continuato come prima....maleducati al massimo...

Rollo jurisdiccional-Boadilla del Camino

Canal de Castilla
  
Monumento dedicato a Fromista

Poblacion de Campos-Santa Maria Magdalena

Villalcazar de Sirga-Giardino dell'albergue

Villalcazar de Sirga-Chiesa templare de Santa Maria la Blanca


19/04/2018
Da Villalcazar de Sirga a Calzadilla de la Cueza

La tappa continua bene fino a Carrion de los Condes dopo diventa sempre più dura in quanto si snoda su strada bianca per 17 chilometri nel nulla sotto un sole cocente, parte di questa strada è l'antica strada romana Via Aquitana che univa Bordeaux ad Astorga.
Bisogna fare rifornimento di acqua perché per 17 km fino a Calzadilla de la Cueza non ci sono fontane, qualche volta i più fortunati hanno trovato un bar improvvisato, una specie di camper utilizzato allo scopo però il più delle volte è chiuso.
La sottoscritta invece ha dimenticato di riempire la bottiglia prima di partire. A metà strada mi sono ritrovata senza acqua e non c'era nessun posto per rifornirmi ma come sempre sul cammino succede il miracolo, una coppia di giovani stanno per superarmi e mi chiedono come va, erano italiani, ho detto che tutto andava bene tranne che non avevo più acqua allora la ragazza subito tira fuori la sua bottiglia e me ne versa metà nella mia, che dire? Grazie ragazzi di essere stati al posto giusto nel momento giusto. Con quell'acqua sono arrivata tranquilla fino al primo rifornimento.
Più avanti mi sento chiamare e voltandomi vedo con gioia il mio amico Siggi in compagnia di una ragazza, ci siamo abbracciati e dopo un po' loro sono andati avanti essendo più veloci. Quando mi ha superato ho notato che trasportava delle banane dentro agli scarponi appesi a lato dello zaino e non ho potuto fare a meno di fotografarlo, della serie come sfruttare ogni piccolo spazio disponibile.
In caso di sole meglio essere provvisti di copricapo con paraorecchie e collo perchè le mie si sono ustionate avendo il cappellino normale solo con la visiera.
Se piove rassegnatevi a bagnarvi per bene perché non c'è nemmeno un piccolo alberello per ripararsi.
Dopo non so quanti chilometri di solitudine nel nulla presa dallo sconforto ho telefonato a mia figlia così chiaccherando sono arrivata in vista di Calzadilla de la Cueza che sembrava non avvicinarsi mai ed la fine della tappa di oggi.
Dopo un po' ci siamo salutate e con tanta stanchezza e caldo sono arrivata all'albergue Municipal che si trova subito all'inizio del paese. Ce ne sono due , uno ha l'entrata a destra ed è il Municipal dove mi sono fermata questa volta mentre a sinistra c'è l'altro albergue Camino Real, privato, dove mi ero fermata l'anno scorso e devo dire che mi sono trovata bene in entrambi.

Prima di entrare a Carrion de los Condes 

Carrion de los Condes-Plaza Santa Maria

Carrion de los Condes-Monumento al pellegrino

Cippo Via Aquitana

Siggi con le banane negli scarponi

17 km nel nulla

Calzadilla de la Cueza in vista
(Foto scaricata da internet)

Calzadilla de la Cueza-Iglesia nde San Martin


20/04/2018
Da Calzadilla de la Cueza a Sahagun

Tappa scorrevole, giornata con temperatura giusta e cammino piacevole col venticello e il sole.
Psicologicamente meno stressante perché i paesi sono meno distanti uno dall'altro quindi più pause riposanti, anche il paesaggio cambia uscendo dalla terra di Palencia ed entrando in provincia di Leon lasciando alle spalle le distese infinite delle meseta.
Percorso a tratti su asfalto e a tratti su sterrato o strada con ghiaia che procede non molto distante dall'autostrada.
Lungo il percorso vicino Ledigos si possono vedere nelle campagne delle costruzioni circolari che sono delle colombaie un tempo usate per l'allevamento dei colombi in spagnolo si chiamano palombares.
Arrivando a Moratinos si vedono le prime bodegas che sono cantine scavate nella terra. Un'altra curiosità di questo paese sono le case costruite con mattoni fatti impastando argilla e paglia e fatti asciugare al sole.
Prima di arrivare a Sahagun si passa in un parco dove c'è l'area di descanso ed è anche una zona archeologica con la chiesa romanica Ermita de la Virgin del Puente che prende il nome proprio dal piccolo ponte romano che porta alla chiesa, per uscire dal parco si passa in mezzo a due statue che indicano la metà del Cammino Francese.
A Sahagun mi sono fermata all'albergue Peregrinos Cluny, bello e l'hospitalera molto cordiale e gentile.
Mentre aspettavo l'apertura dell'albergue ho conosciuto un calabrese anche lui in attesa, abbiamo cominciato a parlare poi ci siamo sistemati in albergue e siamo usciti a fare un giro. Come sempre bisogna essere un po' psicologi per capire le persone. Questo sembrava a posto ma mi sa che qualche rotella non ci fosse comunque niente di brutto anzi mi sono anche divertita a sentire le cavolate che raccontava.


Verso Ledigos

Indicazione di sassi fatta da pellegrini molto pazienti

Palomar (Colombaia)
(Foto da internet)

Moratinos-Bodegas (cantine)

San Nicolas del Real Camino-chiesa di San Miguel de Moral de la Reina

Parco prima di Sahagun-Ponte romano

Eremita della Virgin del Puente

Passaggio tra le statue a metà del Cammino Francese
                                          

Sahagun-cippo centro del Cammino

Sahagun-Arco de San Benito

Monasterio de San Bentio - Sahagún


















1 commento:

  1. Mi ricordo quella videochiamata... il nulla dietro e il nulla davanti, che ansia! :-D

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