venerdì 13 luglio 2018

Tappe 31-32-33

27/04/2018
Da Astorga a Rabanal del Camino

Partita da Astorga con la maglia maniche corte sotto e il pile leggero sopra visto la temperatura del giorno prima credevo bastasse invece con il vento che soffiava contro anche se c'era il sole faceva freddo, per pigrizia ho continuato così per quasi metà del percorso poi mi sono decisa a indossare il giubbotto e così sono stata molto meglio.
Durante questa tappa sono iniziate le salite vere, quelle più toste però devo dire che le ho affrontate bene senza troppa fatica. I chili persi si fanno notare subito perché specialmente in salita faccio molta meno fatica. Spero di perderne ancora qualcuno così farò ancora meno fatica.
Attraversato dei paesi antichi molto belli con le chiese romaniche e le case di pietra con le stradine acciotolate.
Il cammino passa in mezzo ai paesi dove si trovano i servizi di bar, ristoranti e albergue, non in tutti i paesi ma in linea di massima sì. Se non ci fossero pellegrini anche questi paesi sarebbero abbandonati e disabitati, lasciati al loro rovinoso declino invece con il cammino anche altri paesi che prima erano abbandonati piano piano si ripopolano.
A Rabanal del Camino mi sono germata al Refugio Gaucelmo, bellissimo posto, grande prato dove stendere il bucato e dove stare in mezzo al verde mentre dentro dopo il cancello c'è da una parte l'entrata e dall'altra il patio, una specie di terrazzo rialzato solo di un paio di gradini e qua c'è un bel tavolo grande con le sedie intorno.
Il Rifugio è gestito da volontari che si danno il cambio, in questo periodo ho trovato una coppia, marito e moglie più o meno miei coetanei, inglesi molto cordiali e disponibili con tutti. Come da tradizione inglese alle cinque del pomeriggio ci hanno offerto il te con i biscotti e visto la bella giornata siamo stati fuori sul patio tutti assieme pellegrini e ospitaleri a gustarci il te e i biscotti, tante lingue diverse ma tutti che ci capivamo, anche questo è un mistero del cammino.
Tra i pellegrini c'era anche Enrico di Milano che sentendomi parlare italiano mi ha chiesto se volevo partecipare alla cena con lui e una ragazza filippina, ho accettato ben volentieri perché mi piace condividere e partecipare alla cena in compagnia, ho chiesto cosa dovevo fare, se serviva di andare a comprare qualcosa ma avevano già provveduto a tutto loro due per la pasta alla carbonara poi mi sono ricordata che avevo ancora un po' di formaggio grattugiato avanzato dalla carbonara del giorno prima e meno male perché era l'unico ingrediente che avevano dimenticato, così per cena carbonara bis.
Dopo più di un mese che non mangiavo pasta è capitato due sere una dietro l'altra però non mi è dispiaciuto per niente.


Mattina presto ad Astorga-Albergue de peregrinos Siervas de María

Mattina presto ad Astorga-Capilla de la Santa Vera Cruz
                                               

 In periferia di Astorga

Cippo con indicazioni

Strada pellegrina a tre corsie verso Santa Catilina

 Santa Catilina de Somoza

El Ganso-Chiesa di Santiago

Sentiero verso Rabanal del Camino

Refugio Gaucelmo

Cuoca e aiuto cuoco in azione

Finalmente si mangia! Buon appetito!


28/04/2018
Da Rabanal del Camino a El Acebo

Tappa molto dura, 13 chilometri di salita però molto bello in mezzo alla natura, senza confusione di macchine e sopratutto senza smog.
Dopo Sentieri più o meno agibili e sterrati si arriva a Foncebadon, questo è uno di quei paesi abbandonati a cui facevo riferimento prima. Con l'aumentare del flusso di pellegrini hanno iniziato a ripopolare il paese aprendo delle attività di accoglienza e bar. Questo paese inoltre non ha strade asfaltate e l'unica strada principale che attraversa il paese è sterrato sassoso.
Continuando a salire si arriva al punto più alto del cammino dove è situata la Cruz de Hierro ( croce di ferro) simbolo del cammino. Siamo a 1504 m di altitudine sul livello del mare.
In questo luogo si trova la piccola croce di ferro in cima ad un palo molto alto dove alla base c'è una montagnola di sassi e vari oggetti a ricordare un qualcosa a chi l'ha deposto. I sassi invece o si portano da casa o si raccolgono lungo il cammino per poi lasciarli su questa montagnola. Il sasso rappresenta tutto ciò che il pellegrino vuole lasciarsi alle spalle: dolori, sofferenze, ecc...Si lascia il sasso e si rimane in raccoglimento ringraziando il Signore.
Continuando lungo il sentiro parallelo alla strada si arriva a Manjarin dove c'è una specie di bazar con albergue che proprio albergue non si potrebbe dire ma un tetto sulla testa in un fienile senza luce e senza acqua calda e per gabinetto la latrina fuori, nonostante questi disagi c'è chi si ferma perché anche questo posto è diventato un simbolo del cammino.
Dopo ancora un po' di salita si comincia a scendere e la discesa è molto ripida e pericolosa fino ad arrivare a El Acebo che è la fine di questa tappa.
L'albergue parroquial Apostol Santiagto è un donativo con cena e colazione comunitaria, si parteciapa aiutando a preparare sia la cena che poi pulire e sistemare per la mattina dopo. Anche questo è gestito da volontari che si alternano, ho trovato marito e moglie con un grosso cagnone molto dolce che arrivano addirittura dal Canada per fare i volontari sul cammino.
Al margine del paesetto c'è un piccolo giardinetto per i bimbi, non so se ce ne sono, dove finisce il giardino c'è una croce e da quel punto si gode di un panorama stupendo e se si è fortunati di trovare il cielo sereno si ha un tramonto mozzafiato.
A lato del piazzale della chiesa c'è un ulivo ma non è un semplice ulivo, la sua particolarità è che è nato dopo che è stato tagliato un vecchio ulivo che si era seccato, il tronco dopo un po' di tempo era quasi marcio però al suo interno spuntava una piantina così lo hanno tenuto d'occhio e quando qualcuno si è accorto che si trattava di un piccolo ulivo hanno cominciato a proteggerlo fino a che è diventato un albero rigoglioso. Qualche artista del legno ha intagliato il tronco che è incastonato nel muro a fianco della strada. I miracoli della natura.
In albergue ho incontrato pellegrini conosciuti nei giorni scorsi, è sempre un piacere rivedersi.

Arrivo a Foncebadon

Foncebadon

Antiche rovine dell'ostello di Foncebadon del XI secolo

La Cruz de Hierro

Informazione sulla Cruz de Hierro

Panorama

Banchetto donativo

Manjarin

El Acebo-Ulivo nel vecchio tronco

El Acebo


29/04/2018
Da El Acebo a Ponferrada

Da qui parte una discesa per un sentiero che sembra più il greto di un torrente con il fondo molto pericoloso specialmente se piove, si ha la possibilità di procedere su strada asfaltata ed ciò che volevo fare ma quando sono arrivata all'inizio del sentiero ho chiesto informazioni per la strrada e la signora mi ha indicato il punto in cui dovevo andare, era quasi un chilometro indietro perciò ho preferito continuare per il sentiero con molta cautela e piano piano sono riuscita ad arrivare in fondo senza scivoloni. Arrivata a Molinaseca mi sono riposata, rifocillata e poi ho ripreso per il sentiero ma ad un certo punto non ce la facevo più e siccome era vicino alla strada ho preferito continuare su asfalto anche su consiglio di una simpaticissima coppia madrilena che anche loro avevano iniziato sul sntiero per poi passare sulla strada.
Ogni tanto ci sorpassavamo e ogni volta scambiavamo qualche parola.
Tempo umido con pioggerellina quindi il tutto più scivoloso ma con un po' di attenzione si va tranquilli. Ciò che mi piace è proprio la natura nel suo splendore primaverile, fiori ovunque, nei giardini, sui prati, alberi da frutta pieni di fiori e insetti che ne gustano il polline.
Camminando da sola la mia testolina pensa e ripensa e anche se non voglio il pensiero è uno: Santiago è sempre più vicino quindi mi restano sempre meno giorni e la conseguenza è che presto finirà questa gioia imjmensa che provo quando sono in cammino.
Sono arrivata a Ponferrada all'albergue San Nicolas de Flüe, molto bello in tutti i sensi. Nello stesso giardino in fondo c'è la Cappella de Carmen, chiesetta piccola ma molto accogliente, è aperta tutto il giorno e la sera c'è la messa con la benedizione ai pellegrini.
Quando sono uscita dall'albergue dopo essermi messa in ordine e riposato un pochino ho visto un signore con un carretto strano poi ho capito che era una macchina fotografica di quelle molto antiche e lui faceva le foto a chi chiedeva di essere fotografato e ognuno pagava a donativo. Per ogni foto ci impiegava più di mezz'ora. Ho chiesto se era originale e mi ha risposto che l'ha costruita lui su schema originale e l'aveva finita di costruire circa tre mesi prima e ha dovuto fare un mesetto di prove prima di riuscire a sviluppare bene le foto.
A proposito di foto oggi ne ho qualcuna in più perché non sapevo quale lasciare fuori.

LA fede fa fare anche questo

Sentiero verso Molinaseca

Riego de Ambros-Fuente

Molinaseca-Chiesa di San Nicola da Bari

Molinaseca- ponte medievale sul fiume Meruelo

Arrivo a Campo e sullo sfondo Ponferrada

Panorama

Ponferrada-Chiesa di San Andrés

Ponferrada-Castello Templare 

Spelling della parola Peregrino

Ponferrada-Albergue San Nicolas de Flüe

Ponferrada-Cappella de Carmen-difronte all'albergue
foto della Cappella di Carmen scaricata da: https://sannicolasdeflue.com/servicios.html


Fotografo con macchina antica


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