Da Hospital de la Condesa a Triacastela
Da Hospital de la Condesa all'Alto del Poio è stata una dura salita su sentiero che sembra il greto di un torrente per poi diventare un sentiero più largo e con il fondo migliore.
Si sbuca alla fine della salita sulla strada asfaltata proprio difronte al bar-ristorante-albergue dove quasi tutti i pellegrini si fermano per tirare il fiato e dissetarsi.
Da qua si prosegue a lato della statale su una apposita corsia sterrata per un bel pezzo godendo di un panorama mozzafiato. Dopo questo tratto ci si immerge nuovamente in mezzo alla natura dove il sole entra a stento per quanto è fitta la vegetazione e visto le piogge dei giorni precedenti c'era tanto fango però guardandomi attorno e vedendo la miriade di violette sia da una parte che dall'altra del sentiero anche il fango passava in secondo piano.
Si attraversano diversi piccoli paesi dove la parola d'ordine è: Muuuuuuuuu perché in questa parte della Galizia ci sono più stalle con le mucche che case.
Uno di questi paesi è Ramil dove c'è un castagno pluricentenario, sulla targa c'è scritto che ha 800 anni però bisogna sommarne altri da quando è stata posta la targa.
Sulla mia foto sembra secco ma è solo spoglio e quando mette le foglie è uno spettacolo.
Un altro dei paesi che si attraversano è Filloval dove c'è un horreo (granaio) a pianta circolare invece dei soliti a pianta rettangolare.
Sono così arrivata a Triacastela e dopo le varie discese a tratti molto ripide ho deciso di fermarmi in quanto le mie povere gambe chiedevano riposo.
L'albergue della Xunta de Tricastela è molto bello, è situato in mezzo a un prato ben curato, dietro scorre un torrente e da una stradina breve si arriva alla strada principale dove si entra in paese.
C'è una bella chiesa romanica solo che era chiusa quando sono passata. In paese si trovano tutti i servizi necessari.
Siccome sono arrivata presto, mi sono riposata un paio d'ore e poi sono andata a fare un giro anche perché la mia scorta di cibo era finita e dovevo far rifornimento inoltre mi serviva il bancomat per prelevare soldi visto che anche i contanti erano agli sgoccioli.
Cammina in su e cammina in giù ho notato l'insegna di una peluqueria (parrucchiera) e visto che avevo una capigliatura da schifo sono entrata a chiedere se era possibile tagliare i capelli, detto fatto...capelli cortissimi. La parrucchiera Isolina molto simpatica e molto brava. Ho chiesto a una cliente se ci scattava una foto insieme ed eccola qui postata alla fine.
Grazie peluquera Isolina che mi hai liberata da tutti quei capelli.
Biduedo-Eremo di San Pedro de Biduedo
Panorama
Panorama
Panorama
Panorama
Ramil-Castagno ultracentenario
Filloval-Horreo circolare
Triacastela-Chiesa Romanica de Santiago
Triacastela-Io con la parrucchiera Isolina dopo il taglio dei capelli
04/05/2018
Da Triacastela a Sarria
Anche da Triacastela ci sono due itinerari che poi si ricongiungono.
Uno per San Xil che è più breve e l'altro per il monastero di Samos che è circa sette chilometri più lungo.
Io ho scelto il più corto naturalmente...
Come ormai da prassi anche oggi molti saliscendi spaccagambe al punto che quando sono arrivata a Sarria mi mancavano pochi metri per arrivare all'albergue municipal ma i piedi non si staccavano più da terra così sono entrata nell'albergue più vicino. Alla fine riprenderò il discorso.
La Galizia mi piace molto di più delle altre regioni spagnole dove passa il Cammino Francese, anche la Navarra non mi dispiace ma la Galizia è sopra a tutte come territorio mentre il tempo atmosferico è molto ballerino perché cambia di continuo ed è subito umido e pioggierellina poi sbuca il sole che scalda però non si può avere tutto e bisogna accettare ciò che viene.
Come ripeto ormai da qualche tappa, anche questa saliscendi sia tra la natura sia tra i paesetti e sia a lato della strada, è molto vario come percorso, anche se ci sono delle dure salite è bello perché non c'è il tempo di annoiarsi e c'è sempre qualcosa da vedere.
In questa tappa la maggior parte delle foto sono di Sarria perché i chilometri per lo più erano tra boschi e natura, pochi paesetti e poco da fotografare.
Anche qua lungo i vari sentieri nel bosco si poteva vedere ogni tanto un torrente che scendeva dal bosco ma in realtà è solo l'acqua piovana che scende perchè non riesce più a penetrare nel terreno così si formano dei piccoli torrenti.
Sempre lungo la strada si trova una vasca con la fonte e una grande conchiglia incastonata sul muro ed è chiamata la Fuente de la Concha ed è a Los Ameiros.
A Furela si trova la cappella di San Roque e se siete fortunati la trovate aperta, io non lo sono stata.
Arrivata a Sarria, come scritto all'inizio, le gambe non andavano più avanti così mi sono fermata all'albergue Obradoiro dove mi sono trovata molto bene in tutti i sensi mentre altri pellegrini incontrati durante il cammino che sono andati al municipal e che ho incontrato poi in giro per Sarria mi hanno detto che non si trovano per niente bene e che per due euro in più ho fatto bene a non andare al municipal.
Riporto ciò che mi è stato detto e non ho verificato di persona.
L'acqua piovana di troppo che forma il torrente
Os Lameiros-La fuente con la concha
Panorama
Furela-Capilla de San Roque
Sarria-Chiesa San Salvador de Sarria
Sarria-Torre medioevale della fortezza
Sarria-Monastero de la Magdalena
05/05/2018
Da Sarria a Portomarin
Inutile ripetere l'andamento del percorso perché è un fac-simile di ieri ma non per questo meno interessante.
Ieri sera dopo cena ho preso una compressa di paracetamolo che è l'equivalente della tachipirina perché avevo male ai piedi e alle gambe, mi sono addormentata di botto e ho fatto una lunga tirata fino al mattino presto quando la chiamata al bagno era troppo forte e le prime sveglie iniziavano a suonare poi sono ritornata a letto e ho dormito ancora un'oretta prima di decidermi a partire. Non ho solo dormito tanto ma anche riposato bene, purtroppo non sempre i letti negli albergue sono ottimi a volte sembra di dormire sul pavimento altre su ua rete che sprofonda. In questo albergue di Sarria ho riposato proprio bene.
I chilometri scorrevano via leggeri nonostante tutti i saliscendi, anche la giornata è stata molto favorevole quindi piacevole camminare con tutti i presupposti positivi.
Tra, bosco, pascoli, prati,paesini che sembrano essersi fermati nel tempo e quanto di bello la natura può offrire nella stagione più bella dell'anno cioè la primavera.
A Brea si trova il mojon che indica 100 km che sono quelli che mancano a Santiago, arrivata qua già mi prende il magone al solo pensiero che anche questo cammino sta giungendo al termine e nello stesso tempo la felicità di esserci riuscita.
In un piccolo prato subito fuori dal paese ho visto una signora che faceva la guardia a un piccolo gregge di pecore e questo non sarebbe nulla di strano ma mi ha colpito il fatto che la signora era seduta su un muretto e lavorava a maglia guardando ogni tanto le pecore dove fossero, sembrava un quadretto del tempo passato.
Un'altra curiosità è la varietà di cavolo che usano in questa zona per fare una squisita zuppa. Le piante crescono in altezza e via via che le foglie sono pronte le raccolgono dal basso del fusto verso l'alto lasciando il lungo fusto con un ciuffo in cima.
Dopo tutto questo andare sono arrivata a Portomarin e qua c'è stata la ciliegina sulla torta: dopo più di un mese che ci tenevamo in contatto solo con i messaggi ho ritrovato Elver. Commozione, baci e abbracci, felicità per entrambi perché pensavamo ormai di non vederci più.
Fausto era quasi arrivato a Santiago e lui proprio non avevo più speranza di vederlo.
Portomarin ha una storia molto affascinante però non mi dilungo, per saperne di più basta guardare qui: https://www.spain.info/it/que-quieres/ciudades-pueblos/otros-destinos/portomarin.html
Siccome Elver era arrivato prima di me ha tenuto un posto all'albergue Novo Porto, bella struttura e tutti i servizi così come l'accoglienza molto buona.
Per cena siamo andati a mangiare all'osteria El Italiano che è proprio gestita da un italiano molto simpatico, fanno la pizza buona come in Italia, peccato che non era cotta perfettamente altrimenti sarebbe stata ancora più buona, in genere in Spagna la pizza diciamo che non è il massimo....
Partenza al mattino da Sarria
Ponte medievale Aspera sul rio Celeiro
Passaggio sul torrente lungo il sentiero
Castagno ancora spoglio
Fuente con vasca profonda 3 m bisogna fare attenzione a non cadere dentro
Sentiero di lastroni di pietra per non bagnarsi i piedi
Horreo
Brera-Mojon ultimi 100 km
La pastora che tiene d'occhio le pecore lavorando a maglia
Varietà di cavolo
Vista su Portomarin
L'entrata del cammino a Portomarin
Stavolta ce l'ho fatta a salire la scalinata
14-Portomarin-Fulvia con Elver e alle spalle la Chiesa Fortezza San Nicolas
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