domenica 8 luglio 2018

Tappe 25-26-27

21/04/2018
Da Sahagun a El Burgo Ranero
Sono partita dall'albergue dopo il calabrese conosciuto il giorno prima però dopo poco fuori del paese l'ho raggiunto e abbiamo camminato per un po' insieme poi lui è andato avanti e ci siamo ritrovati nello stesso albergue solo che dopo qualche ora di riposo è andato a prendere il treno per Leon e non ci siamo mai più incontrati.
Anche questa tappa è pianeggiante con qualche pezzo su asfalto ma per lo più stradine che affiancano la strada asfaltata, per diversi chilometri è stata realizzata apposta per i pellegrini una pista a lato della statale in cui sono stati piantati degli alberi a distanza ravvicinata uno dall'altro proprio allo scopo di fare ombra ai pellegrini.
In questa tappa ci sono anche diverse aree di descanso oltre ai paesi così non mi sono stancata eccessivamente visto che c'era la possibilità di riposare.
Durante la mattina ho ritrovato Siggi che come al solito dopo qualche parola e qualche risata ha proseguito con la sua lunga falcata e ci siamo nuovamente persi di vista.
Dopo circa tre chilometri da Bercianos del Real Camino camminando sempre sulla strada alberata si arriva vicino una zona umida che si chiama Laguna del Olmo e in questo periodo si sente il concerto delle rane e dei rospi.
La strada alberata prosegue fino all'arrivo a El Burgo Ranero fine della tappa.
Mi sono fermata all'albergue Domenico Laffi, una piccola casa con le mura tipiche di argilla e paglia. E' una bella struttura accogliente e con tutti i servizi. Vicino c'è la piazza e un bar tienda dove poter fare rifornimento per la cena e per il giorno dopo.
Durante le ultime tappe mi sono imbattuta spesso con due amici tedeschi che li trovo o nelle aree di descanso o li vedo fermi al bar che mi salutano poi però mi raggiungono e mi superano ma alla fine ci ritroviamo a fare tappa nello stesso paese.


Strada alberata 

Piccolo scorcio Laguna del Olmo

Bercianos del Real Camino Francese-Arera de descanso-Chiesa- Nido cicogne sul traliccio

El Burgo Ranero-Albergue Domenico Laffi

El Burgo Ranero-Chiesa di San Pedro


22/04/2018
Da El Burgo Ranero a Mansilla de las Mulas

Il percorso di questa tappa è molto simile a ieri. All'uscita di El Burgo Ranero si attraversa un'area paludosa che fa sempre parte della Laguna del Olmo dove si possono vedere diverse specie di uccelli acquatici e anfibi, si riprende a camminare lungo la pista alberata che continua ancora per molti chilometri sempre a lato della strada che, per fortuna, è poco trafficata.
Tra aree de descanso e cammino si arriva a Reliegos de las Matas, all'inizio del paese c'è una bodega (cantina sotterranea) che è stata ripristinata e oltre che al suo uso di cantina viene anche aperta per la degustazione del vino.
Questo paese è famoso per la caduta di una meteorite del peso di quasi nove chilogrammi che cadde nel 1947 il 28 dicembre in pieno centro della calle Real e a ricordare l'evento c'è un cartello che indica il luogo preciso con la data.
Uscendo dal paese ritroviamo i campi di cereali e sempre la strada alberata che ci porta fino quasi all'arrivo a Mansilla de las Mulas.
Anche durante questi chilometri ogni tanto incontravo i due amici tedeschi che hanno cominciato a salutarmi in italiano con accento tedesco.
Dopo circa metà percorso ho conosciuto Filippo, un ragazzo di Padova con cui ho chiacchierato del più e del meno e i chilometri sono volati via.
Arrivati all'area de descanso io mi sono fermata a riposare anche perché con lui ho tenuto un'andatura più veloce del solito mentre lui ha continuato e non ci siamo più incontrati.
A Mansilla de las Mulas ho alloggiato all'albergue El Jardin del Camino che è proprio un bel posto sia come struttura che come accoglienza.

El Burgo Ranero-Chiesa di San Pedro

Laguna del Olmo- El Burgo Ranero

Croce di Santiago

Reliegos de las Matas-Bodega

Pista alberata
(foto cammino 2017)

Mura antiche di Mansilla de las Mulas

23/04/2018
DA Mansilla de las Mulas a Leon
Tappa tranquilla, scorrevole e tempo bello.
Dopo tanta pianura oggi due belle salite.
Pianeggiante fino ai piedi di Arcahueja dove c'è una bella area de descanso coperta con tavoli e panche e due fontanelle giusto per riprendere fiato prima della ripida salita che porta in paese.
In quest'area de descanso ho rivisto due ragazzi spagnoli incontrati tanti chilometri indietro che stanno girando un documentario del cammino però loro sono in bicicletta e fanno delle riprese anche dall'alto con il drone, questo lavoro ha scopi benefici e durante le soste parlano con gli abitanti dei paesi e con i pellegrini spiegando cosa fanno. In particolare a donazione libera mettono un sello sulla credenziale fatto con la ceralacca e con il simbolo originale di Santiago de Compostela. Ovviamente c'è anche sulla mia credenziale.
Questo è l'indirizzo di youtube dove si può vedere ciò che fanno compresi i video del cammino:
                 https://www.youtube.com/channel/UCwW7v4x1ezTdfrNXapDWjYw
Questo l'indirizzo del loro sito:
                 http://asgrataris.com/es/
Dopo questa sosta ho ripreso il cammino salendo con fatica, dopo tanta pianura non ero più abituata alle salite.
Dopo circa tre chilometri da Arcahueja si arriva in zona industriale e commerciale di Leon dove c'è una passerella blu fatta apposta per i pellegrini per attraversare la statale molto trafficata solo che quando sono arrivata lì ho trovato questo passaggio chiuso con la segnaletica di frecce gialle verso la deviazione che porta a fare tutto un giro per sterrato e sentieri in saliscendi, percorso più lungo che non dal passaggio.
Prima di arrivare all'albergue in centro c'è ancora parecchia strada anche se sembra di essere già arrivati perché la città è molto estesa.
Mi sono fermata all'albergue Monasterio Benedictinas, Alla sera c'è stata la benedizione ai pellegrini nella chiesa adiacente ed eravamo quasi tutti presenti. E' sempre emozionante sentirsi parte di un tutt'uno e condividere esperienze ed emozioni con persone mai conoscite ma che in quel momento fanno parte di noi.
Nel pomeriggio sono andata a fare un giro non troppo lontano dall'albergue altrimenti con il mio senso dell'orientamento mi sarei persa di sicuro. Gira che ti gira mi sento chiamare ed era Siggi con un altro tedesco, felicissimi di vederci e dopo baci e abbracci mi presenta il suo nuovo amico Knut, abbiamo girato un po' e poi ci siamo fermati in uno dei tanti bar nella zona della città vecchia dove ci sono i ritrovi turistici più frequentati, dopo l'aperitivo decidiamo di cenare sempre lì ma al ristorante accanto dove il goloso Siggi aveva visto sul cartellone del menù che c'era il pulpo.
Caro il mio pulpo...mi è rimasto indigesto ancora oggi...però il prezzo non ha importanza quando si sta bene in compagnia.
Siccome io volevo partecipare alla funzione religiosa li ho lasciati che ancora dovevano finire il vino ed essendo alloggiati in un altro albergue me ne sono tornata da sola e come previsto mi sono persa ma non sono stata la sola perché altre due persone che dovevano ritornare nello stesso albergue si erano perse e così chiedendo a dei passanti siamo rientrati assieme.
Dopo questa lunga e bella giornata a Leon tutti a letto che come sempre al mattino le sveglie suonano molto presto.

Puente de Villarente

Chiesa a Valdefuente-Castilla y Leon

Arcahueja in cima alla collina

Passerella per i pellegrini 

Veduta su Leon

Leon-Casa de los Botines-Gaudì

Leon-Monumento ai pellegrini

A sinistra Siggi, al centro Knut e a destra la sottoscritta

Ecco il pulpo servito

Io ho preso il pulpo a la galega mentre i due amici hanno preso il polpo con patate al sugo che è stato servito in ciotole dove il contenuto stava ancora bollendo e non si raffreddava mai, si sono ustionati la bocca per mangiare.


































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