martedì 3 luglio 2018

Tappe 19-20-21

15/04/2018
Da Burgos a Hornillos del Camino

Partita da Burgos con la pioggia che poi ha continuato a scendere per tutta la tappa.
Uscendo dall'albergue si ripassa dietro alla Cattedrale e al mattino presto con nessuno in giro, con la pioggia e ancora buio è molto più bella che di giorno.
Continuando sono uscita da Burgos e iniziato i lunghi e interminabili chilometri delle mesetas che arrivano fino a Leon.
Ho dovuto camminare per 12 km per arrivare a Tardajos e poter finalmente fare colazione perché prima c'era solo campagna e niente altro. In questo lungo cammino nelle mesetas non ci sono alberi né aree di descanso per cui bisogna stringere i denti e camminare inoltre non ci sono fontanelle per rifornirsi di acqua quindi bisogna appesantire lo zaino con l'acqua sufficiente fino al primo paese.
Per fortuna, dopo questa lunga camminata e la sosta per riprendere le forze, il paese successivo era dopo meno di 3 km così altra sosta per il pranzo e riposo più lungo quindi ripartenza e arrivo all'albergue municipal de Hornillos del Camino.
Durante queste tappe fino a Leon non ci sarà molto da raccontare in quanto si passano pochi paesi ed è un continuo camminare in mezzo ai campi di grano e di girasoli senza altre distrazioni, l'unica cosa di diverso è che in certi campi ci sono gli impianti di irrigazione enormi e quando sono in funzione è uno spettacolo.

Burgos-Cattedrale al mattino presto

Tardajos-Monumento al Cammino

Rabé de las Calzadas-Ermita de Ntra. Sra. del Monasterio

Da Rebé de las Calzadas a Hornillos del Camino

Chiesa Parrocchiale-Hornollos del Camino

Monumento al gallo-Chiesa Parrocchiale-Hornollos del Camino

16/04/2018
Da Hornillos del Camino a Castrojeritz

Dopo la discesa per arrivare a Hornillos del Camino ovviamente al ,mattino bisogna risalire dall'altra parte in quanto il paese si trova sul fondo di una conca.
Arrivando in cima mi ritrovo sulla strada tra le grandi distese delle mesetas e lo spazio intorno è interrotto ogni tanto da montagnole di sassi che i contadini tolgono dai campi accumulandole ai margini.
L'unica oasi tra tanta campagna è l'Arroyo de San Bol che si trova a circa 300 metri fuori dal percorso però vale la pena perché c'è una fonte naturale di acqua buonissima, ci sono i pioppi e tra questi i tavoli con le panche, qua si trova anche l'albergue molto modesto ma dotato di tutto ed ecologico in quanto usa i pannelli solari per l'energia elettrica e l'acqua calda mentre per il gas ci sono le bombole e in caso di necessità c'è il riscaldamento a pavimento generato da una stufa che si carica dall'esterno con la legna secca caduta dagli alberi. E' veramente un'oasi di pace.
In questa oasi c'è la vasca di raccolta della fonte e la leggenda dice che il pellegrino che si bagna i piedi con quest'acqua non avrà problemi ai piedi per tutto il cammino. Questa volta non sono passata di là e ho tirato dritto ma l'altro anno mi sono fermata proprio come fine tappa e mi sono trovata benissimo.
Dopo San Bol si procede sempre tra i campi fino a Hontanas e da qui alla strada che porta alle rovine del convento di San Anton, volevo fermarmi qua che dietro c'è l'albergue dei pellegrini in quanto ero stanca per la fatica fatta a camminare nel fango invece ho dovuto continuare perché l'albergue era chiuso. Mentre attendevo con la speranza che venisse qualcuno ad aprire ho mangiato il mio solito panino per pranzo in compagnia degli uccellini che venivano a prendersi le briciole. Nel frattempo si son fatte le 14 e non vedendo arrivare nessuno ho proseguito fino a Castrojeritz fermandomi all'albergue Rosalia. Bel posto e davvero molto accogliente la hospitalera.
Durante la tappa ogni tanto mi incontravo con un ragazzo francese e proprio lui mi ha indicato questo posto essendo lui arrivato prima di me. Quando sono arrivata lui gironzolava per il paese e ci siamo visti così mi ha indicato dov'era.
Come sempre Elver e Fausto mi tengono informata delle loro tappe mentre di Siggi non so più niente così come di tutti gli altri che avevo conosciuto.

Area de descanso dopo Hornillos del Camino

Meseta

Pernice di vedetta sul cumulo di sassi

Cielo strano sopra la meseta

Hontanas in avvicinamento

Hontanas-Ermita Santa Brigida

Rovine del convento di San Anton

Castrojeritz-Rovine del castello

Castrojeriz-Excolegiata della Virgen del Manzano

Castrojeriz-Chiesa di Santo Domingo

Castrojeriz-Monumento al Fuero de Castrojeriz
Il Fuero de Castrojeriz è l'insieme dei diritti e dei privilegi concessi nell'anno 974 da Garcia Fernandez conde de Castilla al villaggio di Castrojeritz. Questa giurisdizione è riconosciuta come la prima concessa nel Regno di Castiglia. 
(Informazione tratta da:  https://es.wikipedia.org/wiki/Fuero_de_Castrojeriz )

17/04/2018
Da Castrojeritz a Boadilla del Camino

Tappa molto ondulata, tutto con salite e discese più o meno ripide ma sempre mesetas. La prima lunga e ripida salita conduce sull'altipiano Teso de Mostelares da dove si gode una vista stupenda che ripaga della fatica, dopo bisogna fare molta attenzione alla discesa che è ancora più ripida e le mie ginocchia cominciavano a lamentarsi però per fortuna tutto bene.
Purtroppo in cima ci sono delle croci e delle pietre con su i nomi di pellegrini deceduti in quel tratto.
Dopo circa 9 km di strada bianca c'è l'antica chiesa di San Nicolas dove c'è anche l'albergue il tutto restaurato e gestito dalla confraternita italiana di San Giacomo di Perugia. E' un luogo molto spirituale e i volontari che si alternano sono tutti molto gentili. Questo luogo di accoglienza di solito apre il primo maggio e rimane aperto fino a ottobre. 
Purtroppo capita di avere bisogno di un bagno proprio quando non c'è e sapevo che San Nicolas era chiuso invece con mia sorpresa quando sono arrivata c'ero il volontario che aveva appena aperto, mi ha detto che quest'anno aprivano prima così è venuto per sistemare il tutto....meno male....San Giacomo ha pensato per me...
Dopo questo inconveniente risolto ho continuato fino a Boadilla del Camino e qua mi sono fermata in albergue En el Camino, molto bello, giardino molto particolare con statue in ferro battuto e altre sculture, un bel praticello con la vasca dove d'estate si possono immergere i piedoni doloranti.
Qua ho conosciuto una coppia di miei coetanei, lei triestina e lui trevigiano che però abitano in Friuli.
Abbiamo girato in cerca di un negozio di alimentari ma non abbiamo trovato niente. Purtroppo in certi paesi non ci sono tutti i servizi e bisogna arrangiarsi in altro modo.
Dopo cena ci siamo salutati e non ci siamo più visti.
Sul Cammino succede di incontrare delle persone magari passare assieme una serata e poi non vedersi più, non ci si scambia nemmeno il numero telefonico e a volte neanche il nome però in quel momento è come se ci si conoscesse da sempre. Anche per questo mi piace stare in Cammino.

Rio Odrilla-Attraversamento per automezzi

Salita verso Teso de Mostelares

Teso de Mostelares

Tierre de campos (Granaio della Spagna)

San Nicolas-Statua di San Giacomo

Interno della chiesa di San Nicolas

Mojon Palencia

Itero della Vega-Condominio di cicogne sul tetto

Boadilla del Camino-L'entrata dell'albergue




































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