lunedì 4 giugno 2018

Tappe 3-4-5

29/03/2018
Da Roncisvalle a Zubiri

Siamo usciti dall'albergue prima delle sette ed era ancora buio e pioveva per cui non era un bel inizio.
Considerazione sul camminare, a casa se decido di andare a fare una camminata e vedo che piove rinuncio e rimango in casa, sul Cammino, qualunque esso sia, bisogna andare per forza con qualsiasi tempo.
Torniamo alla tappa.
Da Roncisvalle si cammina per un bel po' su asfalto e con la pioggia non è neanche così male anche se io preferisco lo sterrato e i sentieri però in questa situazione cominciano i problemi in quanto finito l'asfalto inizia il fango e bisognava stare attenti a non scivolare, il pericolo era sotto ogni passo in discesa in quanto tutta la tappa era un saliscendi continuo più o meno ripido, cèerano delle passerelle per attraversare dei torrenti e alcune erano fatte di sassi ma una in particolare mi metteva molta ansia ed era quella con i pilastri di cemento staccati tra loro però essendo con i miei due amici mi sono rincuorata, ansia sparita quando ho visto che poco distante passava la strada con il ponte e così niente pilastri, per fortuna.
Fausto è rimasto con me per tutta la tappa con il suo motto da montanaro: si parte assieme si arriva assieme! Elver invece siccome ha il passo più lungo e veloce è andato avanti. e non lo abbiamo più visto se non tappe dopo.
Devo tornare indietro al giorno prima dopo aver fatto la doccia ho visto che iniziava una vescica sotto al piede destro proprio vicino all'alluce dove si appoggia e sono subito intervenuta con il classico ago e filo per drenare e non ho avuto problemi.
Torniamo a questa tappa, a metà strada circa ho sentito dolore sotto al piede sinistro stessa posizione del piede destro e ho capito che ormai era tardi per intervenire. Ho continuato a camminare cercando di non premere troppo sempre con il mio Angelo Custode Fausto che andava avanti e poi si fermava e mi aspettava e se dopo un po' non arrivavo tornava indietro fino a che non mi vedeva e al mio pollice alzato si rincuorava e tornava sui suoi passi.
Arrivata in albergue subito ho tolto scarpe e calze per controllare e difatti era una vescica grande già scoppiata così dopo la doccia ho subito fatto la medicazione e sono rimasta a letto per non aggravare, non sono nemmeno uscita a cenare ma ho dato fondo a ciò che era rimasto nello zaino.

Chiesa di Burguete


Monti innevati


Passaggio sui pilastri di cemento


Tronco particolare ricoperto di muschio



30/03/2018
Da Zubiri ad Arre

Pamplona doveva essere la fine di questa tappa ma a causa del problema al piede mi sono dovuta fermare prima ed esttamente ad Arre.
Nonostante il dolore e il fango è stata una bellissima giornata, bello il percorso, bello il tempo e bello l'albergue dopo il ponte sul Rio Arga a Zuriain con il prato quasi a lambire il Rio e delle galline libere che razzolano tra le gambe.
Anche in questa tappa c'era il mio Angelo Custode assieme a Elver poi per forza di cose ho dovuto fermarmi ad Arre perché non ce la facevo più a causa del dolore al piede causato da quella malefica vescica. Mi è dispiaciuto molto dover salutare i due amici ma ci siamo scambiati i numeri di telefono così potevamo tenerci in contatto.
In albergue ho conosciuto dei pellegrini molto simpatici e tra questi Gianfri che conoscevo solo virtualmente sul forum Pellegrini per sempre.

Fausto ed Elver


Primule e violette


Il pellegrino di latta che accoglie i pellegrini all'albergue-bar di Zuriain

Murales di benvenuto


Sono io in procinto di affrontare una dura salita fatta di tanti gradini


31/03/2018
Ferma ad Arre in albergue Trinidad de Arre.
La coppia di hospitaleri, marito e moglie, sono stati meravigliosi. Al mattino pioveva e dovevo andare in farmacia che avevo finito garze e cerotto per la medicazione. Il marito che era in albergue ha telefonato alla moglie e le ha detto di venire con l'automobile per accompagnarmi in farmacia e così dopo poco è arrivata e non solo mi ha accompagnata fino davanti alla porta della farmacia ma ha rischiato di prendere la multa lasciando l'auto in divieto per aiutarmi ad entrare e spiegare al medico farmacista di cosa avessi bisogno. Il medico ha voluto vedere il piede e mi ha dato il necessario poi la signora mi ha riaccompagnata in albergue. Avevo bisogno di pane e frutta che ero rimasta senza e senza dirmi niente dopo neanche mezz'ora è ritornata con mezzo filone di pane e della frutta che aveva in casa. Non mi aspettavo tanta gentilezza e non sapevo come ringraziare, lei mi ha detto che un grazie e un abbraccio era più che sufficiente e così ho fatto.
Purtroppo ho una memoria molto labile e non ricordo i nomi a meno che non abbia un contatto prolungato con le stesse persone. Comunque chi si è fermato in quel albergue ha capito di chi parlo.
In questo albergue ho conosciuto, tra gli altri, Albino un giovane pellegrino di Torino che però aveva tanta fretta e al mattino è partito molto presto che io ancora dovevo svegliarmi, alle sei ero sveglia e lui non c'era più.

Il giardino dell'albergue


L'ulivo nel giardino


01/04/2018
Da Arre a Cizur Menor

Partita più o meno alla solita ora e il piede non dava problemi perciò ho camminato tranquilla per una decina di km e dopo ho cominciato a sentire il piede che si lamentava così mi sono fermata dopo soli 12 chilometri da Arre.
Durante il cammino ho conosciuto un giovane imglese e abbiamo camminato per un po' insieme e, come ho detto all'inizio, ci siamo capiti anche se io non so l'inglese e lui non sa l'italiano però un po' con lo spagnolo e un po' con google traduttore abbiamo comunicato bene.
Quando siamo arrivati a Pamplona io mi sono fermata al bar e lui ha proseguito così ci siamo persi di vista ma in cammino è normale che succede così.
Per la seconda volta che sono arrivata a Pamplona non ho visto la via principale perché seguendo le frecce sono passata per il parco che costeggia la cittadella universitaria dove mi sono fatta mettere il timbro sulla credenziale e per la parte vecchia della città.
Anche questa tappa pur breve mi è piaciuta molto in tutti i sensi.
Arrivata a Cizur Menor mi sono fermata nell'albergue Familia Roncal gestito da una signora tedesca, naturalmente non ricordo il nome della signora.
Appena mi ha vista arrivare zoppicando mi ha chiesto in un italiano spagnoleggiante come mai zoppicavo allora le ho spiegato il fatto della vescica e lei subito mi ha detto che appena fatta la doccia di andare da lei, così ho fatto e si è subito data da fare a medicarmi il piede.
Con la fasciatura e le infradito ho potuto girare per il paese poi piano piano sono tornata in albergue e mi sono messa fuori che c'è un bel giardino, qua ho conosciuto anche un ragazzo inglese, Bred è il suo nome, che sempre grazie al traduttore sullo smrtphone abbiamo dialogato e saputo del mio problema mi ha regalato un paio di calze nuove che ancora non aveva mai usato e che erano morbidissime e soffici, visto che erano nuove volevo dargli i soldi ma non li ha voluti e ha insistito affinchè le prendessi così ho ringraziato e il mattino seguente subito messe ai piedi.
Elver e Fausto mi hanno inviato un messaggio dicendo che erano arrivati a Puente la Reina fine della tappa classica da Pamplona mentre io ero piuttosto indietro.

Trinidad de Arre


Trinidad de Arre


Panorama 

Puente de la Magdalena


Pamplona


Cizur Menor


Sidreria a Cizur Menor





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