martedì 12 giugno 2018

Tappe 6-7-8

02/04/2018
Da Cizur Menor a Uterga

Partita da Cizur Menor consapevole della salita che mi aspettava per arrivare all'Alto del Perdon dove c'è il monumento ai pellegrini e il parco eolico.
Subito dopo la partenza ho incontrato Patrizia, una donna giovane brasiliana e ci siamo messe a chiaccherare un po' in spagnolo , un po' in brasiliano che è simile e un po' in italiano ed è venuto fuori un mix molto simpatico. Mi ha detto che lei soffre d'asma e ha timore di fare la salita da sola e visto che il mio avanzare è da bradipo mi ha chiesto se potevamo salire insieme, io ben felice che finalmente camminavo in compagnia anche se ero dispiaciuta per il suo problema. In salita tutto bene per entrambe ma quando è iniziata la discesa sui sassi dopo due passi sono caduta, ho messo il piede su un sasso che è rotolato e mi sono trovata seduta sul tallone della gamba che era rimasta ferma, per fortuna non mi sono fatta niente, solo spavento più per Patrizia che per me, da quel momento era la mia ombra e mi diceva dove mettere i piedi per paura che cadessi di nuovo. Grazie Patrizia ovunque tu sia.
Quando siamo arrivate a Uterga mi sono fermata anche se avrei voluto continuare ma il piede non me lo permetteva così ci siamo salutate e lei ha continuato il suo Cammino.
Ho trovato posto in albergue Camino del Perdon, bel posto anche se i letti non sono tanto comodi. Bel giardino per rilassarsi dopo un percorso così impegnativo.
I miei due amici mi hanno informata che si trovano a Estella e che con loro c'è anche Albino che mi mandava a salutare, è il torinese che avevo conosciuto in albergue.

Riposo della pellegrina stanca


Alto del Perdon


Alto del Perdon - indicazioni

Albergue Camino del Perdon - Uterga


03/04/2018
Da Uterga a Mañeru

Alla partenza di questa tappa stavo bene e avevo deciso di arrivare a Cirauqui invece mi sono dovuta fermare prima e precisamente a Mañeru sempre a causa del male al piede, come detto all'inizio non ricordo quasi niente del Cammino anche se l'avevo già percorso e non ricordavo la salita che mi ha fatto desistere dal continuare.
Questa tappa è stata una delle tante in cui ho camminato da sola però è più giusto dire che anche se una persona è sola fisicamente non è mai sola perché è con se stessa. Mi succede spesso di parlare a me, di farmi le domande e di cercare le risposte che di solito non sono facili da trovare e quasi mai si trovano.
Nonostante tutto è stata una bella tappa se pur breve, il paesaggio è sempre bello qualsiasi zona si passa tranne quando bisogna attraversare i centri urbani. Mi piacciono molto i ponti come Puente la Reina che passa sopra al fiume Arga e che è stato voluto dalla regina donna Munia nell'XI secolo proprio per agevolare il passaggio ai pellegrini.
Dopo un tratto di percorso ondulato con saliscendi si arriva alla salitona che fa scollinare per arrivare a Mañeru dopo una breve discesa ed è proprio questa salita che mi ha dato il colpo di grazia e che mi ha fatto fermare.
L'albergue El Cantero è molto suggestivo, hospitaleros molto gentili, disponibili e simpatici.
Dopo le solite incombenze di fine tappa ho fatto un giretto per il paese e come la maggior parte delle chiese anche questa era chiusa, mi dispiace perché preferisco visitare le chiese antiche e semplici piuttosto che le grandi Cattedrali.
 Da Uterga all'alba

Piazza di Obanos

Obanos-Chiesa San Juan Bautista

Puente la Reina

Fontana del Pellegrino

Mañeru

Albergue El Cantero


04/04/2018
Da Mañeru a Estella

Percorso che continua su salite e discese più o meno ripide. Paesaggio molto vario, dalle vigne al bosco ai campi coltivati ai centri abitati. In questa tappa si cammina su un lungo tratto della calzada romana che non è molto agevole con quei sassi sporgenti però è molto suggestivo pensare quanti piedi hanno calpestato quei sassi e i miei sono solo tra gli ultimi dopo milioni di passi fatti dai Pellegrini che ci hanno camminato sopra.
Ho camminato da sola fino a Villatuerta, circa quattro chilometri prima di Estella. Da Villatuerta ho cominciato a salutare i pellegrini che erano partiti da Puente la Reina cioè da chilometri prima di me e che mi avevano raggiunto e che mi superavano. Tra questi anche qualche persona conosciuta il giorno prima durante la tappa e poi persa di vista, è bello riconoscersi e risalutarsi con il Buen Camino così come è bello salutare o rispondere al saluto che è normale fare mentre si supera o si viene superati. Ogni tanto si incontra qualcuno che torna indietro dopo essere arrivato a Santiago e il saluto è lo stesso aggiungendo un Buena Vuelta.
Avrei voluto fermarmi a Villatuerta sempre causa il piede ma c'era solo un albergue privato così ho continuato fino a Estella fermandomi all'albergue Parroquial San Miguel dove mi sono trovata molto bene.

Ciraqui all'orizzonte

Il Cammino prosegue sotto all'arco e dentro alla porta

Calzada Romana

Ponte romanico

Rio Iranzu

Estella-Chiesa del Santo Sepolcro



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