Dall'ultimo post ne sono passati di mesi ma un motivo c'è e anche serio.
Come succede tutti i giorni a tante donne è successo anche a me che "la bestia nera" come l'ho chiamato io, mi cambiasse totalmente la vita.
In ottobre dopo il pap test non leggibile il medico mi manda a fare la visita ginecologica e da questa visita la ginecologa ha subito capito che all'interno dell'utero si era formata la bestia nera. Dopo altri accertamenti viene confermata la diagnosi: carcinoma endometriale di alto grado avanzato più altre cose correlate.
Inizia così l'iter di tutti gli esami preoperatori e alla fine arriva il colloquio con il chirurgo che mi prospetta un trattamento chemioterapico per evitare lo spargimento di cellule cancerogene durante l'intervento.
Morale sotto ai piedi e lacrime di disperazione.
Ingoiato il rospo si parte.
Inizio del trattamento a fine gennaio e dopo la ripetizione di tutti gli esami e altro colloquio con il chirurgo si decide per l'intervento.
Il 17 aprile al mattino presto mi portano in sala operatoria e dopo più di cinque ore mi riportano in camera. L'intervento è avvenuto in laparoscopia con l'asportazione di tutto ciò che si poteva asportare. Purtroppo qualcosa è rimasto e questo viene combattuto con altri tre cicli di chemioterapia che ancora non ho finito, me ne manca uno.
Oltre alla chemioterapia dovrò sottopormi anche a radioterapia e poi controlli dapprima ravvicinati poi più diradati, questi sono necessari perché questo tipo di tumore potrebbe essere recidivo quindi bisogna prenderlo prima possibile.
Dopo questo bollettino medico voglio aggiungere un paio di cose.
Il 26 marzo 2018 inconsapevole di avere già dentro di me la bestia nera sono partita per il Cammino di Santiago finendolo e proseguendo poi fino a Muxia e Finisterre.
Durante tutti questi giorni e tutti i 950 km non ho avuto nessun disturbo quindi non avevo motivo di essere preoccupata così come al mio ritorno a casa durante l'estate che sono andata al mare tranquillamente e poi in ottobre ho partecipato al raduno dei Pellegrini per sempre in Sardegna, solo al mio ritorno ho scoperto tutto.
Adesso faccio un salto indietro fino al febbraio del 2018 perché è stato allora che mi sono accorta di qualche piccola perdita di sangue, l'ho detto subito al medico di base ma non ha dato importanza alla cosa e mi ha detto che solo se si ripeteva allora avremmo fatto un controllo. Purtroppo si è verificato nuovamente solo in ottobre ed era già allo stadio avanzato.
Consiglio a tutte le donne di non trascurare alcun sintomo strano e tantomeno le perdite specialmente dopo anni di menopausa.
Mi sono dilungata forse troppo ma ci tenevo a raccontare la mia storia che è simile a quella di tante, troppe donne anche per dire loro di non mollare mai e di combattere contro la bestia nera con tutte le forze.
Voglio ringraziare tutto il personale dell'ospedale Burlo Garofolo di Trieste, dalle segretarie all'equipe chirurgica, dalle oss alle infermiere/i. Ringrazio tutti i tecnici e infermiere/i per la loro gentilezza e umanità.
Ringrazio tutto il personale del reparto di oncologia all'ospedale Maggiore di Trieste.
Ringrazio gli amici che mi hanno sostenuto e ancora lo stanno facendo.
Ringrazio mia figlia e mio genero che mi sono stati vicino e che mi hanno coccolata e aiutata e continuano a farlo con amore.
Purtroppo mio figlio non lo può fare essendo lontano ma con il pensiero e con tanta preoccupazione mi è stato vicino anche lui.
I miei amici mi hanno soprannominata Tigrotta perché dicono che sono una che lotta come la tigre con gli artigli e con i denti. A volte però anche la tigrotta si sente un micino ma mi hanno detto che anche i micini graffiano quindi la lotta continua.
Sono sicura che anche questo difficile cammino avrà un arrivo e allora sarà grande emozione come entrare in Plaza de Obradoiro a Santiago de Compostela dopo un lungo e impervio cammino.
Amica cara, quanto coraggio trapela dal tuo racconto. Non ti dirò parole di conforto perché non ci sono parole giuste. Forse non c'è nemmeno un perché certe cose accadono, bisogna solo accettarle e combattere come stai facendo tu, con le unghie e con i denti come una tigre e nei giorni più bui , come un gatto ma sempre con gli artigli.
RispondiEliminaSe poi qualche giorno ti sentirai più giù di sempre, ricorda quante persone ti vogliono bene, io tra questi.
Forza Tigrotta e grazie per esserti raccontata , che la tua esperienza sia d'aiuto a noi femminucce a mai rimandare un controllo medico..
Abbraccio
Cetty
Le parole servono a ben poco....il tuo messaggio deve essere.un monito per tutte noi! Sei un esempio raro, Fulvia ti faccio i miei auguri per la tua salute. You, we can!
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