domenica 27 maggio 2018

Monte Carso

Sono rimasta assente per diversi mesi perché sono andata per la seconda volta a camminare sul Cammino Francese che porta a Santiago de Compostela per poi continuare da Santiago a Muxia e da Muxia a Fisterra ma di questo farò una specie di diario corredato con le foto più significative per ogni tappa.
Adesso invece voglio raccontare un'altra cosa. Non contenta dei tanti chilometri percorsi e calcolando che con oggi è giusto una settimana che sono a casa, anche se ogni giorno sono uscita a fare dei piccoli tragitti a piedi di pochi chilometri la nostalgia del cammino è troppo forte così ho deciso di completare un percorso lasciato incompleto prima di partire mentre facevo le camminate preparatorie.
Stamattina mi sono alzata molto presto e alle sette sono uscita, dieci minuti di strada in automobile e parcheggio di fronte all'inizio del sentiero.
La partenza è la stessa cioè dalla sorgente Sgurenz ( San Dorligo della
Valle) per arrivare alla vedetta di Crogole e proseguendo per il sentiero segnato sia in bianco-rosso che in bianco-blu in quanto questo secondo segnale è sloveno visto che siamo proprio sul confine tra Italia e Slovenia.
Proseguendo arrivo al ghiaione da dove le altre volte avevo fatto marcia indietro. Senza alzare lo sguardo per non distrarmi in quanto il sentiero a tratti diventa un tantino pericoloso, continuando a salire mi fermo a riprendere fiato e mi accorgo del panorama che si intravede tra gli alberi però non mi soffermo molto perché trovarmi su un sentiero stretto, ghiaioso, in salita e un lato a strapiombo mi mette paura così proseguo sempre con molta attenzione. Senza rendermi conto ad un tratto vedo spuntare un manicotto per il vento subito sopra di me allora mi accorgo di essere arrivata in cima.
Mi trovo davanti una radura di erba e sassi e una vista bellissima che spazia da San Servolo e Capodistria in Slovenia alla punta di Grado passando per tutto il golfo di Trieste. Purtroppo c'era un po' di foschia e le foto non rendono tanto come esserci.
Quando sono arrivata in cima l'emozione e la gioia sono state cosi forti che le lacrime sono scese senza controllo.
Ripensandoci con calma mi sono resa conto che chiunque percorre quel sentiero non solo arriva in cima ma prosegue per altri sentieri che partono proprio da lassù e che la mia non è poi stata una impresa così grande però per me lo è stata e sono molto orgogliosa di me.

Il sentiero da dove ero tornata indietro e che oggi ho continuato


Continuazione del sentiero


Croce di legno con segnaletica ormai illegibile


Una parte del golfo di Trieste verso Muggia


Capodistria (Slovenia)


San Servolo (Slovenia)


Selfie dalla cima 


Sommaco


Continuando per il sentiero si arriva a un'area di riposo piuttosto malandata  tra i resti di un castelliere

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