giovedì 31 maggio 2018

Cammino di Santiago bis

Come accennato nel blog precedente eccomi qua a raccontare qualche cosa di questo cammino. A dire il vero dovevo farne tre insieme nel senso che l'idea era quella di camminare sul Cammino Francese fino a Leon poi seguire la freccia che indica Oviedo che è il Cammino del Salvador e da Oviedo proseguire sul Cammino Primitivo che arriva a Melide per poi riprendere il Francese fino a Santiago de Compostela. Quando sono arrivata a Leon mi è stato fortemente sconsigliato di andare sul Salvador in quanto nei giorni precedenti aveva nevicato e siccome questo cammino è quasi tutto sulla Cordigliera Cantabrica ho seguito i consigli ed ho proseguito sul Francese fino a Santiago. Non son delusa perché è come se l'avessi percorso per la prima volta, non mi ricordavo niente a parte qualche posto in particolare.
Se volete venire con me partiamo.

Tappe 0-1-2

26/03/2018
Partenza al mattino presto da casa per prendere il bus che porta alla stazione ferroviaria di Trieste dove salgo sul treno per Bologna poi nuovamente bus fino all'aeroporto e infine l'aereo per Bordeaux e fino qui tutto tranquillo. All'aeroporto di Bordeaux avrei dovuto prendere il taxi invece ho visto il bus che andava alla stazione ferroviaria e sono salita sicura che fosse la navetta invece ho scoperto dopo che era il bus di linea e che impiegava un sacco di tempo facendo un giro infinito, questo mio errore mi è costato un bel po' perché una volta arrivata alla stazione il treno per Bayonne era partito da poco e ho dovuto fare il cambio del biglietto aggiungendo dodici euro ma questo sarebbe il minimo. Nel frattempo che aspettavo ho visto due uomini che anche loro erano nella mia situazione così ho chiesto loro informazioni e a quel punto non c'erano più dubbi, a Bayonne si arrivava tardi per l'ultimo treno che ci avrebbe portati a Saint Jean Pied de Port da dove inizia il Cammino.
Arrivati a Bayonne avevamo solo due alternative o dormire li che costava una follia o salire sul taxi e dividere la spesa e abbiamo optato per la seconda anche se laspesa era di poco inferiore alla prima opzione. Dopo che Fausto ha parlottato in francese con il tassista è riuscito a convincerlo a farci un pochino di sconto.
Arrivati a Saint Jean Pied de Port abbiamo dovuto accontentarci di un albergue privato in quanto il municipal era pieno così come anche gli altri che costavano meno.
Prima di andare in albergue siamo andati all'ufficio del pellegrino per farci timbrare la credenziale che ci da diritto di dormire negli albergue per pellegrini. Una volta sistemati in albergue siamo andati a mangiare qualcosa e poi a letto visto che al mattino ci si alza presto anche non volendo perché le sveglie iniziano a suonare già alle cinque e non si dorme più.

Il cielo è blu sopra le nuvole come dice la canzone dei Pooh



27/03/2018
Da Saint Jean Pied de Port a Valcarlos

Partenza da Saint Jean Pied de Port ma prima un salto nel bazar a comprare i bastoni da trekking.
Si comincia questo cammino con una giornata grigia e piovigginosa.
Mi sarebbe piaciuto fare la tappa per la via alta ma la aprono il primo di aprile e comunque non era praticabile causa la neve caduta nei giorni precedenti anche se più di qualcuno è andato lo stesso a proprio rischio e pericolo.
Elver, Fausto ed io abbiamo seguito le indicazioni date dal funzionario la sera prima e cioè fare la via bassa e camminare sulla strada non per il sentiero nel bosco che è fangoso e scivoloso quindi rischioso.
Per essere la prima tappa tutta in salita, anche se di pochi chilometri, siamo arrivati stanchi morti dalla fatica, anche Fausto nonostante sia un montanaro ne ha risentito.
L'albergue municipal a Valcarlos è ottimo.
Ho conosciuto un giovane inglese che deambula con le stampelle ed era li con la madre ma solo per accompagnarla fino a Roncisvalle poi lui tornava a casa e mi ha raccontato che nel 2017 aveva percorso tutto il cammino con le stampelle e da solo, sono rimasta stupita e gli ho chiesto in quanto tempo e lui come fosse una cosa da niente mi rispose 80 giorni. Non sapevo cosa dire e l'ho abbracciato.

La porta da cui si inizia il Cammino


Verso Valcarlos


Luzaide (Valcarlos)


28/03/2018
Da Valcarlos a Roncisvalle

Tappa dura anche questa perché si continua in salita per valicare i Pirenei anche se sono pochi chilometri come la tappa precedente però è più ripida. Dopo qualche chilometro Elver ha ingranato la marcia ed è andato avanti per conto suo mentre Fausto è rimasto con me fino all'arrivo in albergue dove abbiamo trovato Elver gia sistemato. 
Dopo esserci sistemati anche noi e sbrigate le solite cose ci siamo riposati un po' e dopo siamo andati a fare un giretto anche se non c'è molto da vedere era giusto per far passare il tempo mentre aspettavamo l'ora di cena. 
Prima della cena c'è stata la messa con la benedizione ai pellegrini e in quella occasione ho rivisto il ragazzo inglese con la mamma.
A cena eravamo in tanti allo stesso tavolo e c'erano pellegrini da tutto il mondo, purtroppo Elver è arrivato in ritardo e non ha trovato posto al nostro tavolo. 
Anche se non so le lingue non so come mai ma sul cammino ci si capisce lo stesso e il bello di cenare tutti assieme è proprio questo. 

Colazione a Valcarlos


Valcarlos- Chiesa Santiago Apostol


Valcarlos


Cascatella lungo la strada per Roncisvalle


Roncisvalle


Interno della Collegiata di Roncisvalle



domenica 27 maggio 2018

Monte Carso

Sono rimasta assente per diversi mesi perché sono andata per la seconda volta a camminare sul Cammino Francese che porta a Santiago de Compostela per poi continuare da Santiago a Muxia e da Muxia a Fisterra ma di questo farò una specie di diario corredato con le foto più significative per ogni tappa.
Adesso invece voglio raccontare un'altra cosa. Non contenta dei tanti chilometri percorsi e calcolando che con oggi è giusto una settimana che sono a casa, anche se ogni giorno sono uscita a fare dei piccoli tragitti a piedi di pochi chilometri la nostalgia del cammino è troppo forte così ho deciso di completare un percorso lasciato incompleto prima di partire mentre facevo le camminate preparatorie.
Stamattina mi sono alzata molto presto e alle sette sono uscita, dieci minuti di strada in automobile e parcheggio di fronte all'inizio del sentiero.
La partenza è la stessa cioè dalla sorgente Sgurenz ( San Dorligo della
Valle) per arrivare alla vedetta di Crogole e proseguendo per il sentiero segnato sia in bianco-rosso che in bianco-blu in quanto questo secondo segnale è sloveno visto che siamo proprio sul confine tra Italia e Slovenia.
Proseguendo arrivo al ghiaione da dove le altre volte avevo fatto marcia indietro. Senza alzare lo sguardo per non distrarmi in quanto il sentiero a tratti diventa un tantino pericoloso, continuando a salire mi fermo a riprendere fiato e mi accorgo del panorama che si intravede tra gli alberi però non mi soffermo molto perché trovarmi su un sentiero stretto, ghiaioso, in salita e un lato a strapiombo mi mette paura così proseguo sempre con molta attenzione. Senza rendermi conto ad un tratto vedo spuntare un manicotto per il vento subito sopra di me allora mi accorgo di essere arrivata in cima.
Mi trovo davanti una radura di erba e sassi e una vista bellissima che spazia da San Servolo e Capodistria in Slovenia alla punta di Grado passando per tutto il golfo di Trieste. Purtroppo c'era un po' di foschia e le foto non rendono tanto come esserci.
Quando sono arrivata in cima l'emozione e la gioia sono state cosi forti che le lacrime sono scese senza controllo.
Ripensandoci con calma mi sono resa conto che chiunque percorre quel sentiero non solo arriva in cima ma prosegue per altri sentieri che partono proprio da lassù e che la mia non è poi stata una impresa così grande però per me lo è stata e sono molto orgogliosa di me.

Il sentiero da dove ero tornata indietro e che oggi ho continuato


Continuazione del sentiero


Croce di legno con segnaletica ormai illegibile


Una parte del golfo di Trieste verso Muggia


Capodistria (Slovenia)


San Servolo (Slovenia)


Selfie dalla cima 


Sommaco


Continuando per il sentiero si arriva a un'area di riposo piuttosto malandata  tra i resti di un castelliere